Il segretario del PD chiede di ristampare i nuovi cartelli di segnaletica turistica in doppia lingua
Immaginiamo che io e il sindaco di Monopoli, a cui va il mio affetto, ci trovassimo in Grecia, in una città con pari popolazione a quella di Monopoli, meta turistica fortemente segnalata e pubblicizzata, bella, attraente, dove si mangia bene e c’è un mare strepitoso, bandiera blu e quattro vele assegnate dalla Lega Ambiente greca, città dove vi siano dei bellissimi monumenti e un centro storico affascinante.
Ecco, immaginiamo che io e lui ci imbattessimo in una segnaletica turistica con sopra riportato Καθεδρικός ναός 7λεπτά e sotto un’altra segnalazione, che riporta Παλαιά πόλη 3λεπτά e, infine, παραλία 10λεπτά.
Ci guarderemmo in faccia e, con l’espressione di Totò e Peppino giunti a Milano (il film è Totò, Peppino e la malafemmina), ci chiederemmo cosa ci sia scritto, pur cogliendo che l’indicazione ci vuole aiutare a raggiungere luoghi importanti della città.
Infatti, quel cartello, nelle sue nobili intenzioni, ci sta segnalando che la cattedrale è raggiungibile a piedi e dista 7 minuti, che in 3 minuti si raggiunge il centro storico e che la spiaggia dista a piedi 10 minuti. Bene, ma c’è un dettaglio non poco trascurabile: è scritto nella lingua del luogo, in greco moderno. Manca, quindi, un altro dettaglio, altrettanto non del tutto irrilevante: non è tradotta in inglese.
Immaginiamo, per reciprocità, che il sindaco di questa ridente e attraente cittadina greca si trovi a Monopoli e si imbatta in uno dei nuovi e appena installati e luccicanti cartelli di segnaletica turistica. Si troverebbe nelle medesime difficoltà: segnalazioni di monumenti, attrazioni, luoghi della bella Monopoli, ma tutti indicati ESCLUSIVAMENTE nella lingua nazionale.
Allora, sconfortato, mi chiedo se sia mai possibile che a tutta l’amministrazione, al sindaco, agli assessori e agli attuali consiglieri, non sia venuto in mente che una città turistica, se tale vuole essere, frequentata da visitatori di qualsiasi provenienza, debba avere una segnaletica tradotta non dico in quattro lingue ma almeno in inglese!
La politica monopolitana si rivela piccola in un mondo globalizzato adulto.
In più, perché non si è pensato alle necessità dei non vedenti e degli ipovedenti? In un periodo in cui l’inclusività dovrebbe essere al centro delle politiche pubbliche è inaccettabile che le persone con disabilità visive siano ignorate: caratteri Braille e mappe sensoriali possono rappresentare un’opportunità per il turismo inclusivo.
Come può un’Amministrazione non comprendere che certe scelte rischiano di danneggiare l’immagine della nostra città agli occhi dei visitatori?
Quei cartelli vanno bene solo a favore di amici che vengono dai dintorni o, comunque, per visitatori della nostra nazione, ma non è una cartellonistica per una città turistica europea. Assomiglia più alla segnaletica degli uffici comunali.
Se quei denari spesi provengono dalla tassa di soggiorno, restituiamo responsabilmente ai turisti un servizio degno di tale nome: ristampiamo la segnaletica in doppia lingua, in modo che la comprensione sia universale, grazie all’inglese, come in tutte le città europee e del mondo.
E facciamo presto, prima di diventare attenzione dei media nazionali e internazionali, questa volta non per meriti, ma per evidente inadeguatezza, vanificando tutto quello che, ad oggi, è stato costruito.
Michele Suma, segretario PD Monopoli