Figlio investe un pedone: anziana si priva dei gioielli per aiutarlo, ma è una truffa

Poliziotti recuperano la refurtiva, arrestando 4 persone

Quattro persone, residenti nella provincia di Napoli sono state arrestate nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Barletta Andria Trani, per il reato di truffa aggravata in danno di un’anziana donna barlettana.
La tecnica utilizzata era molto ben collaudata e si è concretizzata, in una prima fase, con l’azione di un complice che ha telefonato alla vittima, fingendosi avvocato e chiedendole di raccogliere denaro e/o oggetti preziosi, necessari ad aiutare il figlio dell’anziana donna che, a dire del truffatore, rischiava di essere arrestato per aver investito un pedone.
Al contempo, i quattro soggetti presenti in zona si sono recati presso l’abitazione della signora: uno di loro è salito in casa a ritirare gli oggetti preziosi che la donna aveva raccolto nella convinzione di dover aiutare suo figlio, mentre gli altri tre sono rimasti in strada, facendo da palo al complice e tenendosi pronti alla successiva fuga in auto.
A questo punto, nel corso di una mirata attività di contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani, gli agenti della Squadra Mobile hanno notato la presenza di un’autovettura sospetta, con a bordo i quattro soggetti in azione. Dopo averne monitorato con attenzione i movimenti, hanno poi osservato uno degli individui uscire in tutta fretta dal portone dell’abitazione della vittima. Il ragazzo, di circa 20 anni, è stato tempestivamente bloccato e sottoposto ad un controllo, a seguito del quale è stato trovato in possesso della refurtiva. Contestualmente, sono stati identificati e controllati anche gli altri tre complici.
Grazie al pronto intervento degli agenti della Squadra Mobile è stata recuperata la refurtiva, subito restituita alla vittima, mentre i quattro responsabili sono stati arrestati.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha poi chiesto la convalida dell’arresto nei confronti dei quattro individui, ottenendo che a tutti costoro fosse successivamente applicata la misura cautelare della custodia in carcere.
Gli indagati, per cui vale il principio di non colpevolezza, dovranno ora rispondere del reato di truffa aggravata.

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