Diverse realtà associative cittadine hanno unito le forze in occasione di “Puliamo il Mondo” e “Puliamo il Buio” 2016
Insieme a Monopoli per ripulire Lama Belvedere.
Nell’ambito delle giornate “Puliamo il Mondo” promosse in tutt’Italia da Legambiente e dell’iniziativa “Puliamo il Buio” organizzata invece dall’Associazione speleologica “Gruppo Puglia Grotte” di Castellana Grotte, domenica scorsa, i volontari delle più disparate realtà associative cittadine da tempo impegnate a svolgere un’opera di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini di tutte le età sui temi della tutela ambientale: naturalMENTE, Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori, Terra d’Egnazia, #SalvaiciclistiTerre del Sud, Comitato Stop TTIP-Monopoli hanno unito le forze e con la fattiva collaborazione degli studenti del Polo Liceale “G. Galilei” di Monopoli, recuperato rifiuti di ogni genere che imperversavano nel parco, il più prezioso polmone verde situato nel cuore della nostra città: un luogo suggestivo e straordinariamente ricco di biodiversità, che merita rispetto e di essere preservato e valorizzato al meglio.
Sono stati raccolti una ventina di grandi sacchi: “soprattutto plastica (oggetti, involucri, sacchetti) vetro e alluminio, materiale ferroso di ogni dimensione, oggetti di arredamento (come un materasso)” raccontano gli organizzatori.
A proposito della plastica, ce n’era una quantità considerevole e ridotta in minuscoli frammenti che rischiano di finire nelle falde acquifere e di essere trasportati fino al mare: “finendo nel ciclo alimentare degli animali marini”, come ad esempio le tartarughe marine, spesso vittime indifese di questo scempio.
Nella lama, c’erano anche rifiuti ingombranti: due frigoriferi, una lavatrice (recuperata grazie al gruppo speleologico che l’ha agganciata ad una “teleferica” realizzata tendendo dei cavi da un capo all’altro della lama, nel punto in cui il vecchio elettrodomestico era stato abbandonato), una motocicletta (imbracata e tirata su con l’ausilio di una carrucola) e delle batterie esauste di automezzi, ma tra la flora sono stati localizzati anche materiali di risulta di piccoli lavori edili e, in alcuni punti più nascosti e meno accessibili, persino detriti contenenti amianto (opportunamente segnalati alle autorità competenti per un loro adeguato smaltimento).
La lodevole iniziativa sarà riproposta nei prossimi mesi con interventi programmati in alcune zone costiere, come auspicato da alcuni residenti della zona che, incuriositi, si sono avvicinati ai volontari, manifestando il loro apprezzamento: “La bella mattinata di Puliamo il Mondo 2016 conferma che la salvaguardia del paesaggio e della natura, in tutta la loro ricchezza e complessità, fatta di biodiversità, storia e arte, passa e passerà sempre di più attraverso la partecipazione dei cittadini di tutte le età e di tutte le fasce sociali – commentano i responsabili delle associazioni coinvolte – Ognuno può e deve riappropriarsi in modo sano del territorio: sentirlo come “proprio” non per svilirlo, ferirlo, offenderlo e consumarlo, ma per amarlo e per goderne, rispettandolo, come bene comune e casa di tutti, come è nello spirito della campagna di Puliamo il Mondo. E’ un’opera di partecipazione che deve coinvolgere tutti, perché tutti possono fare qualcosa, con i loro comportamenti, per evitare o limitare a monte il degrado e l’inquinamento. E’ però anche fondamentale ricordare che ciò non può e non deve sostituire un vero impegno da parte delle amministrazioni, le quali sono tenute a garantire un adeguato servizio di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti in tutto il territorio e a operare in modo concreto rispetto all’informazione e alla sensibilizzazione dei cittadini, collaborando con associazioni, gruppi e comitati. Non è solo una questione di estetica e di bellezza, che sono pur sempre aspetti importantissimi, ma riguarda la salubrità dell’ambiente, la prevenzione di danni ambientali e la tutela della salute di ognuno. E’ semplice: i rifiuti e l’inquinamento generano altri rifiuti e altro inquinamento. Non curare l’ambiente genera danni e costi sociali ed economici enormi. Prendersene cura è un dovere, fa risparmiare molto denaro e genera lavoro buono”.