I timori del nostro lettore Franco Muolo
Gentile Direttore, prima di attraversare il passaggio a livello di via Amleto Pesce, nel pieno centro della mia città, spesso mi capita di osservare i treni Freccia delle ferrovie dello Stato che transitano ad altissima velocità sul binario sinistro in direzione nord (lato monte del raddoppio ferroviario), sfrecciando paurosamente inclinati sulla doppia curva che spacca la città in due parti uguali, alla ridotta velocità di appena (si fa per dire) 150 km/ora, con il pericolo (non sia mai) di deragliare. Spero che la mia fantasiosa ma verosimile supposizione non si avveri mai (purtroppo è successo in Spagna tre anni fa. Prima di entrare nella stazione di Santiago di Compostela, un treno deraglia a una velocità di 190 km/ora: 80 morti. Il terribile schianto avvenne in curva dove c’era il limite di 80 km/ora). Credo, però, che le civiche amministrazioni dei Comuni di Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli dovrebbero insorgere e alzare le barricate nei confronti delle Ferrovie, ora che si è in tempo, affinché non svendano i propri territori in cambio della costruzione di tre o quattro sottopassaggi, in alternativa alla soppressione delle barriere a livello.
Detto questo, rilevo (osservando una qualsiasi cartina automobilistica) che anche l’occhio di un inesperto potrà essere impressionato dal fatto che la tratta ferroviaria Bari-Brindisi, se si escludono le due città capoluogo di provincia, spacca in due parti perfettamente uguali soltanto i centri urbani dei Comuni anziddetti. Se gli accordi con le FS saranno concretizzati, non uno ma due treni per volta sempre più veloci passeranno in continuazione sulle nostre teste. Senza contare che da queste parti la notte (solitamente fatta per dormire) viene liberamente usata dalle Ferrovie per il transito di lentissimi treni merci che mantengono in funzione e con insistenza, chissà perché, i loro avvisatori acustici. Posto che già ora in questi centri non tutti i convogli, in prossimità delle stazioni, effettuano rallentamenti adeguati, come si fa per le fermate obbligatorie, chi ci assicura che altri treni del futuro ancora più veloci non sfrecceranno con maggiore frequenza? Non è stato previsto (come viene spesso proclamato da più parti) che questo tratto di Puglia (con i suoi sempre più attrezzati scali marittimi) sarà il ponte di lancio dell’Europa verso i Paesi situati sull’altra sponda del Mar Mediterraneo? Non sono forse maturi i tempi per la costruzione di una linea direttissima alternativa, per esempio Torre a Mare-Egnathia, che eviti i centri abitati dei tre Comuni in questione? O aspetteremo che anche le linee ferrate, come le strade statali meno importanti fra qualche anno, passino sotto l’ombrello gestionale della Regione, prima di intervenire fattivamente?
Credo che se non si fa presto a “fare squadra” per la ricerca di una radicale soluzione anche di questo gravissimo problema, fra pochi anni, potremmo dover subire la maledizione dei nostri figli per l’aver consentito passivamente simili soprusi. E credo fermamente che sindaci ed ex sindaci, assessori, consiglieri di maggioranza o di opposizione, e quant’altri, farebbero bene a smettere di litigare solo per far valere le opinioni basate su logiche elettorali, che sono validissime quando si formulano programmi o quando si fanno delle scelte chiare, ma che non sono giustificate quando si tratta di tutelare la incolumità di tutti i cittadini, l’integrità ed il corretto sviluppo degli agglomerati urbani, e dei territori circostanti che, guarda caso, appartengono pur sempre alla collettività amministrata.
Franco Muolo