Il messaggio nella bottiglia del professore di discipline grafico pittoriche a Monopoli è rivolto a studenti, ragazzi e generazioni del futuro
In questi giorni è in mostra presso Bio360 Expo 2025 (un grande evento dove si parla di tutela dell’ambiente, di energia pulita, risorse e tanta arte) nella meravigliosa città di Nantes in Francia, con due opere (una tartaruga che trasporta spazzatura ed un koala arrampicato ad un segnale stradale, entrambe appartenenti alla nuova serie Urban Jungle) che parlano di ambiente, animali, resilienza. Partito insieme agli artisti della Galleria Pavart di Roma, ed alla curatrice Velia Littera, sempre in prima linea nel realizzare un futuro fatto di un’arte contemporanea innovativa e sostenibile, bella e utile.
Davide Cocozza professore di discipline grafico pittoriche a Monopoli lo conosciamo per la moltitudine di eventi ed opere d’arte che ci ha abituato a vedere e di cui rimaniamo sempre meravigliati; opere che scuotono il cuore e fanno riflettere, che parlano al posto di chi rimane in silenzio, di chi subisce perchè non ha più voce, e certe volte, opere, che si ergono come un grido che nessuna mano sulla bocca può trattenere o soffocare.
Sono decine i volti femminili dipinti (dolci, graffiati, grondanti di colore come fossero lacrime) in nome della lotta contro la violenza sulle donne; sono altrettanta moltitudine le opere che svelano la crudeltà della guerra o la verità della sofferenza (come nella mostra Stella del Mattino, il presepe di Gaza, realizzata nella chiesetta di San Giovanni).
C’è da dire però che in ogni opera che parla del buio l’artista, Cocozza, lascia lo spazio per la luce, una fiammella che richiama l’attenzione, che dà speranza, anzi la fonda sulla tela, per diffonderla nel visitatore; dice “c’è poesia in ogni cosa ed è la poesia il gradino da cui ripartire”. Ed è proprio questo gradino “nuovo” il messaggio di oggi che leggiamo nell’ultima opera realizzata: “l’asino che vola” dipinto con biochar e pigmenti su tela di cotone.
Cocozza ci mostra questa tela rivolgendo il suo significato all’ umanità del futuro, agli studenti e ragazzi dell’ovunque.
Oggi siamo davvero oppressi dalle notizie; guerre, violenze, tragedie, disastri, dazi; il mondo fuori, agli occhi di un bambino appare nero, distrutto e pieno di macerie; non sembra esserci speranza; e mentre intorno tutto crolla ognuno è distratto dai social, dallo scorrere veloce di momenti altrui, i quali dissolvono il tempo di ognuno, lo bruciano come brucia il mondo fuori.
“Quando ero piccolo per farmi distrarre mi dicevano Guarda un asino che vola! ed io giravo ingenuamente ed istintivamente lo sguardo verso l’alto; era bello sperare di vederlo davvero, di dare spazio alla “fantasia”, ma coglievo allo stesso tempo l’occasione di guardare il cielo, la forma delle nuvole, le tonalità, i blu, i tetti delle case, così in qualche modo imparavo ,oltre a immaginare un asino con le ali, a vedere e guardare il mondo, così avrei avuto qualcosa per me da custodire o da raccontare agli altri”.
Cocozza ha ragione, spesso ci dimentichiamo che il cielo esiste per tutti, ed è un diritto ed un dovere guardarlo.
L’asino che vola; è un inno ed una ricetta fatta di umiltà, prendiamo alcuni esempi: Apuleio narra di un uomo trasformato in asino che ritrova la sua umanità attraverso la conoscenza; Gesù sceglie un asino per il suo ingresso a Gerusalemme, ribaltando l’idea di potere e forza; Pinocchio diventa un asino quando perde se stesso, ma riesce a riscattarsi grazie al coraggio, grazie all’essere stato asino non in senso dispregiativo (sei un asino perchè non studi) ma simbolicamente ripartendo appunto dall’umiltà e dall’accettazione del viaggio che condurrà alla consapevolezza attraverso forme innocenti.
Dice Cocozza “fortunatamente oggi quando si dice in bocca al lupo la gente inizia a rispondere Viva il Lupo; il rispetto per gli animali sta felicemente aumentando; per questo se qualcuno mi chiama Capra, Asino, Cane non posso che essere felice di potermi paragonare ad un animale; perché sono gli animali gli esseri più rispettosi e ricchi di meraviglia, mentre gli uomini “non tutti” sono impegnati a distruggersi.” Allora sentiamoci animali, Asini e doniamoci le ali, e sogniamo, lasciamoci la libertà di immaginare e di costruire un mondo alternativo, ricco di speranza ed opportunità, di accoglienza e rispetto.
Le ali dell’asino sono solo una delle possibilità che l’animale, l’uomo, si può dare per superare gli ostacoli fisici e mentali. C’è sempre una soluzione da trovare è l’Asino che Vola testimone di fantasia e creatività, la vuole mostrare.
Per questo accettiamo questa opera, la leggiamo come un messaggio chiaro dentro una bottiglia trasparente, lanciata nel mare globale per tutti popoli di tutti i tempi; come monito indistruttibile e protetto, sempre pronto a ricordarci che un’alternativa alla violenza, all’inquinamento, alla distruzione, alla guerra, all’umiliazione ed alla cattiveria c’è e dipende dalle nostre scelte del qui ed ora, dell’adesso. Sentirsi l’alternativa ed esserla è fondamentale; darsi delle possibilità, ri-disegnarsi delle ali che ci hanno cancellato, bruciato e tarpato, ritornare ad immaginare e sognare; slacciarsi dalle gabbie di paura e abitudine; vivere a contatto con gli altri e non solo dietro schermi; avere nuovi pensieri e soluzioni è necessario per ristabilire armonia tra noi ed il resto e viceversa, è necessario per ritrovarci insieme, assieme.
Cocozza ci saluta con un invito “leggete ed imparate, leggete tanto, sui libri, leggete Marco Aurelio, Seneca, il Piccolo Principe, il Dhammapada, la Bibbia, leggete cose belle, leggete tutto, ispiratevi e ricercate, siate curiosi e buoni ma soprattutto siate asini con le ali”