ApuliAntiqua, si celebra Händel con l’Ensemble Baroque Lumina

Domenica 8 settembre a Monopoli nel chiostro di Palazzo San Martino. La formazione specialista del Settecento esegue arie e duetti del «caro Sassone»

La macchina del tempo di ApuliAntiqua, il progetto artistico dell’associazione Sentieri Armonici diretta da Giovanni Rota, rimette le lancette in movimento e riprende a esplorare il passato con un affascinante concerto dedicato a Georg Friedrich Händel, del quale domenica 8 settembre (ore 21), si renderà protagonista a Monopoli, nel chiostro Palazzo San Marino, l’Ensemble Baroque Lumina, formazione specializzata nella prassi esecutiva barocca. L’organico comprende i cantanti Jennifer Schittino (soprano) e Giorgio Marcello (basso) e gli strumentisti Andrea Benucci (tiorba e mandolino), Valeria Brunelli (violoncello barocco) e Giacomo Benedetti (concertazione e clavicembalo).

Il concerto si incentra sulle composizioni vocali operistiche e da camera di Händel, con particolare attenzione ai duetti, scritti in un periodo di quattro decenni e parte di una tradizione consolidata, soprattutto in Italia, durante la fine del XVII secolo. Il primo periodo risale al trasferimento di Händel ad Hannover, nel 1710, dopo il viaggio italiano che produsse quantità di cantate, mottetti e opere da camera strumentali, il secondo alla fase degli anni Venti in cui il musicista tedesco scrisse opere e musica italiane per la corte londinese. L’ultimo rimanda, infine, al 1740, epoca di composizione degli Oratori.

Il programma, che prende le mosse dall’Ouverture del «Pastor Fido», prevede l’esecuzione dell’aria «Giù nei tartarei regni» e di altre due arie da altrettante opere, «Sorge infausta una procella» dall’«Orlando» e «Scherza in mar la navicella» da «Lotario». Quindi, dopo un intermezzo strumentale comprendente la Passacaglia dalla Suite in sol minore HWV 432 e la Sonata X dai «Solos for a German Flute a Hoboy or Violin» op.1 HWV 368, si riprenderà a cantare con «Invida sorte avara» dall’«Ariodante» e «Ombre pallide» da «Alcina». Infine, dopo l’Ouverture dal «Rinaldo», si chiuderà con «Hark! Hark! He Strikes the Goldern Lyre» dall’oratorio «Alexander Balus» e con il duetto «Tacete, ohimè, tacete».

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