L’associazione Cibele si fa promotrice e voce dell’arte emergente: appuntamento al 19, 20 e 21 luglio presso la Chiesetta di San Giovanni
Si terrà nei giorni 19, 20 e 21 luglio presso la Chiesetta di San Giovanni a Monopoli, la mostra-evento ad ingresso gratuito organizzata dall’associazione Cibele e curata da Davide Cocozza che vedrà l’artista emergente Francesca Caramia esporre nella sua prima personale di pittura.
L’associazione Cibele si sta impegnando nel cercare nel panorama artistico locale ed emergente talenti di tutte le arti da portare agli occhi e all’attenzione del pubblico.
Dice il curatore “ogni evento ha il fine di generare uno scambio artistico, sociale e culturale volto a realizzare quella “rete” costruttiva fatta di persone che crescono insieme e creano la storia del luogo, fatta di passi e percorsi comuni, di ascolto, proposte e collaborazioni”.
L’artista Francesca Caramia porta in questa mostra dal titolo “Sri – dentro noi” la sua storia, il suo percorso e la sua visione attraverso opere di grande formato realizzate con la tecnica dell’acrilico su carta kraft. Sono donne e ragazze sensibili e potenti, in posa, ritratte con animali dal valore simbolico e totemico. Realtà e sogno, metafisica e surrealismo, conscio ed inconscio si fondono permeando ogni dipinto di quella profondità rara e sublime che realizza l’ immersione nell’opera d’arte, necessaria per lasciare un segno nel visitatore, per avviare una riflessione e tante domande.
L’artista sarà presente durante tutta la durata dell’evento per conoscere e rispondere al pubblico.
Il vernissage si terrà venerdì 19 luglio dalle ore 18 presso la chiesa di San Giovanni a Monopoli; mentre il giorno 20 dalle ore 21 durante la mostra prenderà vita la performance sonora dell’artista Synthetic Mushdrum.
L’evento vede la felice collaborazione con l’associazione amici di San Salvatore, Baldovino, SANGIO’ E JUNGLE che offriranno per l’occasione supporto logistico ampliando lo spazio espositivo e divenendo platea naturale della mostra.
Conclude il presidente dell’associazione Cibele Luca Oscuro
“Cibele è un’associazione impegnata ormai da oltre 10 anni nella promozione di eventi culturali, tra cui: mostre, convegni, spettacoli musicali e teatrali. Come l’antica dea orientale era protettrice della natura selvaggia, così, l’associazione che porta il suo nome si fa promotrice e nume tutelare dei talenti più puri del panorama artistico locale e non solo. Cibele è un atto d’amore per l’Arte e la Cultura!”
Su Francesca Caramia
Nata il 24 dicembre 1985 a Mottola (Ta), Francesca Caramia è un’artista emergente il cui percorso di vita e formazione ha dato origine a un’espressione artistica coinvolgente. Fin dalla prima età dimostra una spiccata curiosità per la comprensione dell’animo umano e una passione per la creatività e le arti. Questa combinazione la porta ad intraprendere studi accademici in Psicologia. A conclusione degli studi universitari e dopo la nascita di sua figlia, Francesca rientra in Puglia e lavora attivamente in produzioni teatrali nel ruolo di attrice. Il teatro, passione coltivata parallelamente agli studi accademici, le permette di approfondire la comprensione delle dinamiche interpersonali e dell’espressione emotiva, arricchendo la sua visione creativa, offrendo nuovi modi di esplorare e rappresentare la complessità dell’esperienza umana influenzando il suo approccio artistico. Da sempre affascinata dal mondo del conscio e dell’inconscio, Francesca ha recentemente deciso di tradurre questa passione in una forma visiva ridedicandosi alla pittura. La sua arte è diventata il mezzo attraverso cui esplora e rappresenta visioni, sogni e simboli, creando opere che invitano lo spettatore ad un viaggio interiore. Le opere di Francesca Caramia sono caratterizzate da una pittura intensa e figurativa che oltrepassa i confini dell’esistente generando un dialogo tra sogno e realtà in un mondo sospeso dove il surrealismo incontra la contemporaneità. L’arte di Francesca non è solo una manifestazione estetica ma una vera chiamata all’ascolto e alla riflessione. Le sue opere stimolano la mente ad entrare in uno spazio sconosciuto invitando lo spettatore a esplorare i confini tra cio che è noto e cio che è nascosto all’interno.
Con una mano abile e un pensiero profondo, le opere di Francesca non solo catturano l’occhio ma parlano direttamente all’anima.
Attualmente la sua ricerca artistica prosegue scandita da un tempo intimo e personale alimentato dal desiderio inesauribile di esplorare e rappresentare l’universo interiore umano.
Sulla mostra
“Sri (dentro noi)”
La prima esposizione di opere pittoriche di grande formato intitolata “Sri (dentro noi)”, esplora il tema dell’interiorità e della sacralità, raffigurando figure femminili accompagnate da animali con forti connotati simbolici.
Il nome della mostra assume doppia lettura dove la lettera S va letta come Esse e nell’accezione Sri della parola in sanscrito.
“Sri” è un termine sanscrito che significa “sacro” o “venerabile”, suggerendo una ricerca dell’essenza spirituale che risiede in ogni individuo.
Questa scelta si lega profondamente alla visione del sacro come esplorato da Eliade Mircea nella sua opera “il sacro e il profano.
Le opere esposte incarnano questa dualità ritraendo donne accompagnate da animali reali o surreali, i quali sono trattenuti, accuditi o custoditi in pose contemplative che evocano una meditazione e una connessione con la loro essenza spirituale. Ogni animale è scelto per il suo significato simbolico rappresentando qualità come il coraggio, la grazia, il mutamento. Così come nell’opera di Mircea il sacro si manifesta attraverso simboli che trascendono il quotidiano creando un collegamento con una realtà più alta, così nelle opere della mostra “Sri” questo collegamento è rappresentato visivamente dalla presenza degli animali. Ogni animale diventa un simbolo che trascende la sua forma fisica diventando un ponte verso una comprensione più profonda della sacralità intrinseca dell’esperienza umana.
L’uso della tecnica mista di acrilico e matita crea texture ricche e strati di significato che invitano gli spettatori a riflettere sulla propria essenza e sull’interazione con la propria intima natura. L’uso sapiente e vibrante dei colori e la precisione dettagliata nella rappresentazione dei soggetti combinata ad elementi realistici con simbolismi evocativi creano un dialogo silenzioso tra l’opera e l’osservatore.