L’appuntamento è per giovedì 27 gennaio 2022
Con le nuove politiche di accesso introdotte dalla Direzione Regionale Musei della Puglia, GIOVEDI’ 27 GENNAIO 2022 è possibile visitare in forma GRATUITA il Museo Archeologico Nazionale “G. Andreassi” ed il Parco Archeologico di Egnazia.
Orari:
Museo: 8.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30)
Parco: 8.30-13.30 (ultimo ingresso 12.30)
Le visite saranno svolte nel pieno rispetto delle disposizioni per la sicurezza della salute e delle misure di contenimento del contagio da Covid-19 vigenti.
Il Museo, intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore del museo e dell’area archeologica dal 1976 al 1985 e Soprintendente Archeologo della Puglia dal 1990 al 2009, sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica. AREA ARCHEOLOGICA DI EGNAZIA La città, citata dagli autori classici per la sua posizione geografica privilegiata, fu scalo commerciale strategico nel collegamento tra Occidente e Oriente. AREA ARCHEOLOGICA DI EGNAZIA – TOMBA A CAMERA Della fase messapica di Egnazia restano le poderose mura di difesa e le necropoli, con tombe a fossa, a semicamera e le monumentali tombe a camera. Il percorso espositivo, diviso in 7 sezioni, narra le vicende che hanno caratterizzato la ricerca archeologica ad Egnazia e l’evoluzione storica del sito dal XVI sec. a.C. fino al XIII secolo d.C., epoca dell’abbandono. Corredo funerario contenente ceramica di importazione micenea, da una tomba a tumulo rinvenuta in località Torre Santa Sabina nel comune di Carovigno (BR) (XIV sec. a.C. Scena di banchetto in terracotta rappresentante i riti che si svolgevano in occasione della sepoltura (IV-II sec. a.C). In marmo bianco, rinvenuta in una domus del settore residenziale vicino al Foro. La divinità, abbigliata con la veste (chitone) e un ampio mantello (himation), è rappresentata con la fiaccola tipica delle cerimonie in onore di Demetra (prima età imperiale). In marmo bianco, con il tipico berretto frigio. Rinvenuta nell’area del sacello delle divinità orientali (II sec. d.C.). Il mosaico era parte del pavimento che decorava un ambiente collegato alla Basilica Civile (IV sec. d.C.). Lavorato in filigrana e a granulazione. Il castone a forma di tempietto richiama l’edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme (fine VI-inizi VII sec. d.C.).
L’allestimento ripercorre i trenta secoli di storia dell’importante insediamento, dell’età del bronzo al medioevo.La Storia
Il primo stanziamento sorse nel XVI secolo a.C. ed ebbe continuità di vita fino all’età del Ferro, quando tutto il territorio della Puglia era abitato dagli Iapigi. Intorno alla fine del VI sec. a.C., Egnazia si connotò come insediamento della Messapia, corrispondente alle attuali province di Brindisi e Lecce. A partire dal III sec. a.C., con la presenza romana nel territorio, la città si trasformò e nel I sec. a.C. acquisì lo status municipale, assumendo grande importanza grazie alla presenza del porto e della via Traiana. Dal VI sec. d.C. la parte bassa dell’abitato venne progressivamente abbandonata e lo stanziamento continuò sull’Acropoli, fino al XIII secolo.L’Area
Della città romana si possono ammirare i resti della Via Traiana, della Basilica Civile con l’aula delle Tre Grazie, del Sacello delle divinità orientali, della piazza porticata, del criptoportico e delle terme.
Tra gli edifici di culto cristiano, sorti tra il IV ed il VI sec. d.C., si segnalano la Basilica Episcopale con il battistero e la Basilica Meridionale, originariamente pavimentate con mosaici.
Il museo, edificato nel 1975 all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, ai margini della necropoli occidentale, ha accolto a partire dal 1981 una serie di mostre temporanee, mantenendo anche stabilmente una mostra didattica su ‘Egnazia, la storia e i monumenti’.
L’allestimento attuale, posto al piano rialzato dove sono anche gli uffici di direzione e segreteria, è stato inaugurato nel luglio 2013.
Nelle fondazioni del museo è inoltre inglobata una tomba a camera messapica del IV sec. a.C., la cosiddetta Tomba delle Melagrane.La Collezione
I reperti e le immagini illustrano le peculiarità che hanno caratterizzato il primo insediamento di capanne nell’età del bronzo, l’influenza della cultura iapigia e messapica, la fase romana e quella paleocristiana, con la città che diventa sede vescovile. L’ultima sezione raccoglie testimonianze relative alla presenza longobarda ed alle ultime tracce di frequentazione dell’area. I reperti provengono da scavi effettuati nell’abitato e nelle necropoli di Egnazia, ma anche dal territorio.
Corredo funerario
Gruppo fittile
Statua di Demetra
Testa di Attis
Mosaico delle Tre Grazie
Anello in oro