Manisporche solleva la questione e chiede alla Asl e all’Amministrazione comunale di attivarsi affinché l’UOS di Neuropsichiatria infantile trovi una collocazione per espletare tutte le sue attività
Il 29 luglio 2020, Regione, ASL Bari e Comune di Monopoli hanno siglato il protocollo d’intesa (della durata di cinque anni) per la realizzazione della Casa dei bambini e dei ragazzi, il primo centro socio-sanitario integrato di Neuropsichiatria Infantile della Puglia ovvero un centro multidisciplinare e polifunzionale dedicato alle attività della Neuropsichiatria Infantile integrate dai Servizi Sociali del Comune che rappresenterebbe la prima struttura pubblica a fornire nella stessa sede attività di riabilitazione neuro-psico-motoria e logopedica, di riabilitazione psichiatrica e sociale e di potenziamento scolastico mirato ai vari disturbi dell’apprendimento, oltre ad ospitare associazioni di volontariato.
Tuttavia, ad oggi, non se n’è più parlato ed è per questo che, attraverso una nota a firma di Maria Angela Mastronardi, il movimento Manisporche solleva la questione e chiede alla Asl e all’Amministrazione comunale di attivarsi affinchè l’UOS di Neuropsichiatria infantile trovi una collocazione per espletare tutte le sue attività.
COME SUPERARE LE CORRENTI GRAVITAZIONALI
Focus sui bisogni della Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza
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Intendiamo far luce sulla situazione in cui versa il Servizio di neuropsichiatria infantile.
GLI UTENTI:
Circa 2mila pazienti in età evolutiva che rappresentano 1/6 della popolazione scolastica dei Comuni di Monopoli, Polignano a Mare e Conversano, afferenti al Piano sociale di Zona
2mila famiglie
4mila genitori
GLI AMBIENTI
2 stanze in prestito dal Consultorio Familiare al primo piano del Day Hospital, in pendenza di sfratto
3 stanze, non contigue, per le terapie riabilitative.
LA DENUNCIA
I numeri già basterebbero per riferire delle difficoltà e delle frustrazioni che gli operatori sanitari incontrano quotidianamente, dell’insufficienza degli interventi riabilitativi per bambini e ragazzi, dello sdegno del personale scolastico e del senso di sconfitta che i genitori, già duramente provati da diagnosi sempre più frequenti e pesanti, sopportano sulle proprie spalle.
IL PROGETTO INTERDISCIPLINARE
Dieci mesi fa, la stampa nazionale, regionale e locale, riportava la notizia dell’apertura di un centro interdisciplinare sociosanitario di Neuropsichiatria Infantile a Monopoli denominato “La casa dei bambini e dei ragazzi”, il primo in Puglia. Un progetto che doveva vedere interagire tutte le componenti istituzionali e del terzo settore che si occupano di infanzia e di adolescenza in disagio.
Il luogo individuato dall’Amministrazione comunale, il Centro Sociale di via Gobetti nella periferia Nord di Monopoli, era discutibile perché determinava lo sfratto di un’associazione di anziani e perché reiterava la non attuazione della sua destinazione d’uso originaria, quella appunto di centro sociale. La guerra tra fragili, da una parte i bambini e dall’altra gli anziani, evidenziava anche una visione miope dell’amministrazione Annese che avrebbe dovuto considerare altre soluzioni. Per il finanziamento, nella conferenza stampa del luglio 2020, si accennava a una linea dedicata alle strutture sociosanitarie nell’ambito del Programma pluriennale PO FESR PUGLIA 2014-2020 senza escludere che la Regione poteva riferirsi anche a un’altra struttura idonea. Veniva anche presentato un rendering della struttura e l’allora assessora Ilaria Morga approfondiva gli elementi salienti del progetto. Il capo Dipartimento Salute Dott.Vito Montanaro, chiariva che la firma del protocollo segnava anche la nascita di un nuovo Dipartimento interregionale della NPIA, con una sua autonomia dai distretti e dagli ospedali.
LA REALTA’ OGGI
Del centro di NPIA a Monopoli non si sa più nulla. Spulciando nel Programma Pluriennale PO FESR PUGLIA 2014-2020 si scopre che non c’è mai stato un finanziamento di un milione di euro, cifra riportata durante la conferenza stampa. Dal 1° Giugno il consultorio non potrà più ospitare il personale dell’Unità Operativa Semplice di NPIA. I terapisti dovranno giustificare a tutti, ma soprattutto a sé stessi e alla propria professionalità, che non riescono a far fronte alla domanda clinica per mancanza di spazi. Non si è costituito il Dipartimento autonomo di NPIA e si vive in un limbo istituzionale.
L’assessora Morga è stata sostituita dall’avvocata Miriam Gentile che a tutt’oggi non sembra ancora avere inciso favorevolmente sulla problematica. Durante la pandemia tutti i bambini hanno usufruito di terapie in remoto. I genitori “più fortunati”, viste le liste di attesa, continuano a fare la spola con la Nostra famiglia di Ostuni.
LA RICHIESTA
Gli sguardi smarriti e impauriti delle mamme e dei piccoli utenti non possono rimanere senza risposta.
Ci piacerebbe sapere che fine ha fatto il progetto del centro sociosanitario “La Casa dei bambini e dei ragazzi”.
Chiediamo alla Asl e all’Amministrazione comunale di attivarsi perché l’UOS di Neuropsichiatria infantile trovi una collocazione dignitosa per espletare tutte le sue attività. Avere tante professionalità ma essere privi degli spazi perché le diverse competenze possano esprimersi è una mattanza dei diritti di chi è fragile e bisognoso di cura.
Maria Angela Mastronardi
Movimento Manisporche
Il progetto
Da progetto, la struttura, senza barriere architettoniche, dovrebbe essere dotata di servizi, e organizzata con hall di ingresso, accesso al piano terra, accettazione, e una sala d’attesa con sufficiente spazio d’accoglienza; un poliambulatorio funzionale collocato nel volume a doppia altezza della palestra e dotato di divisori leggeri, modulabili, vetrati; stanze medici e personale, uffici; Collegamenti orizzontali e verticali adatti per mobilità ridotte; un giardino sensoriale.