VIDEO – Anziano derubato della pensione all’uscita dall’ufficio postale

Borseggiatori identificati dai Carabinieri grazie alle telecamere. Per due di loro è stata disposta la custodia in carcere mentre per uno gli arresti domiciliari 

I Carabinieri della Stazione di Castellana Grotte hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Bari, a carico di tre individui indagati per furto pluriaggravato e violazione della sorveglianza speciale.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Angela Maria MOREA, hanno consentito di individuare una squadra di borseggiatori specializzata in furti ai danni di anziani presso gli uffici postali, tanto che uno dei componenti era noto negli ambienti criminali con l’alias di “tonino mani d’oro”. I fatti risalgono al febbraio 2020, quando dai Carabinieri di Castellana Grotte si presentava un 80enne del luogo il quale, sconfortato, denunciava che poco dopo aver prelevato la pensione, gli si era avvicinato un uomo facendogli notare di essersi sporcato e, con la scusa di aiutarlo a smacchiarsi, aveva frugato nella sua giacca, allontanandosi dopo qualche. Solo a quel punto la vittima si era accorto di aver perso il suo portafogli contenente la pensione di circa 700,00 euro. Immediatamente, i militari acquisivano le immagini del sistema di sorveglianza dell’ufficio postale, dalle quali, dopo aver monitorato ogni persona entrata, si accorgevano che due individui stazionavano all’interno senza effettuare alcuna operazione. In realtà, maneggiando una cartellina per non destare sospetti, “adocchiavano” coloro che prelevavano denaro, fino ad scegliere la vittima e, in seguito, facendosi segno con dei gesti, indicavano al terzo complice il momento di entrare in azione, ovvero quando il malcapitato era appena uscito e si incamminava a piedi. Quindi dopo averlo macchiato con del liquido, verosimilmente vernice, con la scusa di aiutarlo, uno di essi gli sfilava il portafogli, dileguandosi subito dopo unitamente ai complici che lo avevano assistito con funzioni di “vedetta”.

Dopo aver accertato il modus operandi, gli investigatori sono risaliti alle identità degli indagati, selezionando i profili dei vari soggetti censurati per reati specifici, operanti sul territorio, ed incrociando i dati anatomici con quelli estrapolati dalle immagini dei video. I responsabili, destinatari delle misure, sono stati infine individuati in P.A. di anni 58, all’epoca dei fatti sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno in Bari, P.N., di anni 61 e I.M.F. di anni 28. Nel corso delle perquisizioni domiciliari i militari hanno altresì rinvenuto gli abiti utilizzati durante il borseggio. Gli stessi, pochi mesi prima, avevano messo a segno altri colpi in danno di fasce deboli, agendo secondo le stesse modalità. Per due di loro è stata disposta la custodia in carcere mentre per uno gli arresti domiciliari. Gratitudine alle Istituzioni è stata espressa dall’anziano castellanese.

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