Scattata l’operazione #VOGLIAMORESPIRARE02. L’opificio avrebbe portato avanti la sua attività industriale senza una vigente Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, scaduta ormai da 13 anni
Personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) della Guardia Costiera di Bari ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo relativo ad uno stabilimento industriale sito nella zona industriale di Monopoli (non si tratta della Plastic Puglia Srl in viale Aldo Moro come erroneamente ipotizzato da alcuni) nel quale si producono, ormai da tantissimi anni, materie plastiche di diverso tipo.
Il Decreto è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta dei Magistrati del “Pool Ambiente” della locale Procura della Repubblica coadiuvati del personale della Guardia Costiera applicato alla Sezione di Polizia Giudiziaria.
L’attività d’indagine svolta avrebbe permesso di accertare che il gestore dell’opificio – esteso complessivamente su una superfice di oltre 21MILA metri quadri – avrebbe svolto la propria attività industriale senza una vigente Autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Più precisamente, i militari del NOPA avrebbero accertato che, seppur l’obbligatoria Autorizzazione in possesso della Società sarebbe scaduta, ormai, da ben 13 anni (nel luglio 2007), l’industria oggetto d’indagini non avrebbe mai sospeso la propria produzione, ne richiesto il rinnovo della prefata Autorizzazione, ritenuta obbligatoria ai sensi dall’art. 269 del D.L.vo 152/2006 in quanto il ciclo produttivo richiedeva l’utilizzo di ben n.03 c.d. punti di emissione in atmosfera (camini).
L’operazione è stata denominata #VOGLIAMORESPIRARE02, e deriva dalle segnalazioni dei cittadini di Monopoli che, negli ultimi mesi hanno esposto, all’esterno delle proprie abitazioni, drappi e cartelli recanti l’hashtag “VOGLIAMORESPIRARE”.
La misura cautelare eseguita in data odierna fa parte dello stesso filone d’indagine che nel mese di Aprile u.s. ha portato al sequestro di un altro stabilimento industriale monopolitano – per il quale, tutt’ora, permane il sequestro – che riciclava rifiuti speciali plastici in spregio a numerose normative ambientali.