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VIDEO – Sequestro di droga della Guardia di Finanza a Polignano a Mare, la marijuana di produzione locale avrebbe potuto fruttare oltre 400 mila euro

Nei guai sono finiti due polignanesi: un disoccupato ed un agricoltore di quarant’anni, entrambi incensurati

È in questo periodo dell’anno che, tra vigneti ed uliveti, c’è chi coltiva marijuana di produzione locale, molto ricercata tra i giovani.

Venuti a conoscenza che ci fossero due polignanesi che si stessero dedicando a quest’attività, nell’ambito di attività di servizio finalizzata al controllo economico del territorio e alla repressione dei traffici illeciti di sostanze stupefacenti (che finanziano le organizzazioni criminali che affliggono il territorio) con l’intento di salvaguardare la salute pubblica e, soprattutto, la categoria dei giovanissimi, garantendo anche una maggiore sicurezza degli ambienti cittadini, i finanzieri della Compagnia di Monopoli guidata dal Comandante Cap. Arcangelo Raffaele Gennari hanno condotto, parallelamente ed in un ristretto arco temporale, due distinte operazioni con le quali è stato possibile individuare a Polignano a Mare due aree adibite a piantagioni di droga.

A seguito di perquisizione dei luoghi, i militari operanti hanno rinvenuto, complessivamente, 60 piante a fusto alto (che superavano anche il metro e mezzo di altezza) e 18 contenitori di varie dimensioni, contenenti marijuana, essiccata e non, ed infiorescenze, occultati nei fabbricati presenti nelle proprietà. Le ricerche sono state, inoltre, estese alle residenze dei due responsabili: due polignanesi di quarant’anni, entrambi incensurati, uno disoccupato e l’altro agricoltore, in cui sono stati ritrovati ulteriori diversi contenitori con il medesimo contenuto. In uno dei due terreni insiste un trullo, dalla cui perquisizione è stato possibile individuare dei telai chiamati in vernacolo “Spurt” (realizzati in canne di bambù, comunemente utilizzati per la lavorazione dei fichi secchi o nell’essiccazione dei pomodori) su cui era stata sistemata la marijuana che, una volta essiccata, era pronta per la vendita. 

I soggetti sono stati, pertanto, ritenuti responsabili per il reato di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente, come disciplinato dal D.P.R. 309/1990. In particolare, nel corso di una delle operazioni si è proceduto all’arresto in flagranza ed alla traduzione presso la Casa Circondariale di Bari della persona sorpresa mentre si occupava dell’irrigazione e della coltivazione delle piante di marijuana e, alla denuncia a piede libero per l’altra.

All’esito dell’attività, la sostanza stupefacente complessivamente rinvenuta è stata quantificata in oltre 30 chilogrammi e che, già per il fatto di essere di produzione locale che per l’altissimo principio attivo risultato all’esito delle analisi e, considerato il fatto che le dosi spesso sono vendute a grammo, se finita sul mercato, avrebbe potuto fruttare oltre 400 mila euro.