Operazione “Mare Sicuro 2019”, bilancio dell’attività svolta dalla Guardia Costiera in Puglia

L’attività giornaliera di controllo e pattugliamento ha visto impegnati complessivamente 400 uomini e 63 unità navali

Con la fine della stagione balneare è giunta al termine anche l’Operazione “Mare Sicuro”, con cui  tradizionalmente la Guardia Costiera intensifica l’attività operativa da giugno a settembre, dispiegando uomini e mezzi lungo le coste per assicurare il costante monitoraggio delle attività marittime e costiere, e garantire la libera e sicura fruizione delle spiagge  e degli specchi acquei.

Anche l’estate 2019 si è caratterizzata per una notevole affluenza di turisti, e quindi per un massiccio afflusso di bagnanti e diportisti lungo gli oltre 800 km. di coste pugliesi, i quali, ancor più che negli anni precedenti, sono stati  informati e richiamati ad una maggiore attenzione al rispetto delle norme e dell’ambiente, organizzando numerosi e mirati incontri presso circoli nautici e porti turistici, al fine di svolgere un’ indispensabile opera di prevenzione.

L’attività giornaliera di controllo e pattugliamento, che ha visto impegnati complessivamente 400 uomini e 63 unità navali, tra battelli veloci e motovedette d’altura, ha richiesto un notevole sforzo operativo per garantire costantemente il regolare e tranquillo svolgimento di tutte le attività turistico-balneari.

A tal proposito, particolare menzione merita la Convenzione con la Croce Rossa Italiana per il supporto sanitario all’attività dei mezzi navali del Corpo, che ha garantito la presenza di personale sanitario qualificato durante i weekend, pronto a imbarcare sulle motovedette per fronteggiare situazioni di emergenza.

A consuntivo dell’attività svolta in ambito regionale, si segnalano 71 unità soccorse in mare (di cui 67 tra natanti e imbarcazioni da diporto, con netta prevalenza delle unità a motore), a cui si aggiunge il salvataggio in mare di ben 203 vite umane (tra queste 133 diportisti e 57 bagnanti), a dimostrazione che la tempestività degli interventi, anche in condizioni meteo marine proibitive per via dell’improvviso intensificarsi del vento e dell’azione della corrente, ha consentito di recuperare e portare in salvo un significativo numero di persone.

Il dato statistico più rilevante è la totale assenza di incidenti e sinistri dovuti a collisioni in mare tra unità da diporto, a dimostrazione di una maggior prudenza da parte di chi naviga per divertimento, e dell’efficacia della deterrenza attuata con la presenza costante delle motovedette nelle zone di  mare a maggior traffico.

I controlli svolti nel corso dell’attività di vigilanza sia a mare che a terra sono stati complessivamente 44.646 (di cui 13.446 in materia ambientale, 4.606 in materia di diporto e 6.492 sul demanio marittimo), con la elevazione di 1.440 verbali per illecito amministrativo (di cui ben 264 per violazione delle ordinanze balneari) e 125 notizie di reato con prevalenza (ben 67) per occupazione abusiva di aree demaniali marittime. Numerose le operazioni, infatti, che dal Gargano al Salento, passando per tutto il litorale a sud di Bari, hanno consentito di restituire al pubblico uso tanti tratti di arenile abusivamente occupati da improvvisati gestori di strutture balneari non autorizzate, e spesso prive delle prescritte dotazioni per assicurare il servizio di salvamento.

Il dato complessivo comprende anche gli oltre 2.200 controlli in materia di pesca, che hanno condotto a 61 azioni repressive, tra reati e illeciti amministrativi accertati, consentendo di sottrarre alla vendita ingenti quantitativi di prodotto ittico di cui è vietata la cattura, ovvero non tracciato ed etichettato, e quindi destinato a finire sulla tavola di ignari consumatori.

Un’attività che ha riguardato nel suo insieme tutti i compiti e le responsabilità attribuiti alla competenza esclusiva Corpo delle Capitaneria di porto – Guardia Costiera, chiamato ad esercitare funzioni di polizia marittima in tutti i settori che hanno attinenza con gli usi civili e produttivi del mare, a garanzia e tutela di un bene pubblico così importante, ma soprattutto dell’incolumità e sicurezza di chi ama, lavora e vive sul mare.

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