Sfilata dei sei simulacri settecenteschi in cartapesta di fattura leccese e della Madonna dell’Addolorata
La Passione e Morte di Gesù Cristo rivissute attraverso la Processione dei Misteri e Via Crucis del Venerdì Santo che, dopo la celebrazione liturgica “Nella Passione del Signore”, è tornata a snodarsi dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi per le vie principali della città.
Questa sera, all’indomani dei riti del Giovedì Santo, la comunità ecclesiale si è così ritrovata a (ri)vivere intensamente uno degli appuntamenti più solenni ed importanti del Triduo Pasquale, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si concluderà con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.
Il caratteristico suono della “trènele” (battola, crepitacolo, troccola o raganella), che rievoca il rumore del battere sui chiodi in ferro per inchiodare i piedi e le mani di Gesù Cristo alla croce in legno, ha rotto il religioso silenzio per la morte del Figlio di Dio, accompagnando le tappe principali della Via Crucis, rivissute attraverso la sfilata dei sei simulacri settecenteschi in cartapesta di fattura leccese, custoditi all’interno della I^ Cappella sinistra e della sacrestia della Chiesa di San Francesco d’Assisi: Crést all’orte (Gesù all’Orto), Crést a la Chelónne (Gesù alla Colonna), Crést a la Cannèdde (Gesù Flagellato – Ecce Homo), Crést che Chèdê (la Caduta di Gesù), Crést a Crosce (Gesù in Croce), Crést a Nèche (Gesù Deposto nel sepolcro), accompagnati dalla Sacra Effige della Madonna dell’Addolorata della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, vestita di nero a lutto per la perdita dell’amato figlio e perciò rappresentata con un pugnale che le trafigge il cuore.