Un luogo della memoria, più unico che raro, attraverso cui rivivere il clima che si respirava durante la Seconda Guerra Mondiale
A distanza di poco più di tre anni dall’inaugurazione del primo tratto (avvenuta il 25 aprile 2014), l’unico fino ad allora accessibile, i lavori di risanamento e recupero dei rifugi antiaerei di Piazza Vittorio Emanuele II riaperti simbolicamente, questa mattina, nel giorno dei bombardamenti del 16 novembre 1940 che provocarono la morte del segretario comunale Clemente Cancelli, ha consentito di rendere finalmente accessibile e fruibile l’intero percorso sotteraneo: dalle due gallerie alle due cisterne ottocentesche (all’epoca utilizzate come camini di ventilazione, depositi ed infermierie) che si estendono sotto l’intera piazza a comporre un vero e proprio tunnel, agli ambienti utilizzati come latrine e depositi.
Un luogo della memoria, più unico che raro, attraverso cui rivivere il clima che si respirava durante la Seconda Guerra Mondiale (rievocato dal suono dei cacciabombardieri che sorvolavano Monopoli) grazie alle testimonianze raccolte dal Polo Liceale “Galileo Galilei” diretto dal Dirigente Scolastico Martino Cazzorla ed all’allestimento curato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione “Ten. Giovanni Vacca” di Monopoli guidata dal Presidente Cav. Pietro Pipoli.
Sotto la pioggia battente, una doverosa introduzione fatta dal Sindaco Emilio Romani e che ha visto intervenire l’Assessore alle Contrade ed Infrastrutture Angelo Annese, il Consigliere Comunale con delega alla cultura ed alle politiche giovanili Giorgio Spada, il prof. Cazzorla ed il Presidente Pipoli ha preceduto la cerimonia (curata dal cerimoniere del Comune di Monopoli M.llo Michele Lafronza, agente di Polizia Locale) del tanto atteso taglio del nastro, a cui è seguita l’intonazione dell’Inno d’Italia e la benedizione dei luoghi al cospetto dell’immagine della Madonna della Madia, impartita da don Giuseppe Cito (rettore della Basilica Cattedrale “Maria SS.ma della Madia). Soltanto in un secondo momento è giunta l’ora di avventurarsi nel tunnel scavato nel blocco di pietra calcarenitica.