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Inizia il ministero pastorale del nuovo parroco don Peppino Cito in Cattedrale

Concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Favale

Da vicario parrocchiale a parroco. Dopo quarantasei anni dall’inizio del sacerdozio, don Peppino Cito è tornato nella Basilica Cattedrale “Maria SS della Madia” di Monopoli – dove tutto ebbe inizio – per proseguire il ministero sacerdotale da custode della Madonna della Madia che il 16 dicembre 1117, proprio nel giorno in cui il nuovo parroco festeggia il suo compleanno, giunse al Porto di Monopoli a bordo di una zattera affidata al mare per portare protezione e conforto, oltre che le travi che servirono per completare il tetto dell’allora costruenda Cattedrale romanica.

Ieri sera, in occasione della santa messa per l’inizio del ministero di parroco alla guida dell’Unità Pastorale (formata dalle parrocchie Maria SS.ma della Madia, S. Maria Amalfitana e SS Apostoli Pietro e Paolo) del centro storico, ad attenderlo è stata la calorosa accoglienza che i monopolitani sanno riservare in queste occasioni.

La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal Vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli Mons. Giuseppe Favale che, dopo aver fatto leggere il decreto di nomina ed aver chiesto a don Peppino di rinnovare i suoi voti, ha augurato a lui e a chi lo affiancherà, ovvero al nuovo vicario parrocchiale don Gianni Grazioso ed a don Carlo Semeraro, che la Protettrice di Monopoli possa aiutarli in questo nuovo cammino da compiere insieme all’intera comunità ecclesiale.

Al termine della cerimonia di insediamento, durante la quale è stato ricordato il compianto don Vincenzo Muolo e, sono stati ringraziati ancora una volta i cari Mons. Giovanni Intini (oggi Vescovo di Tricarico e già rettore della Cattedrale) e, don Stefano Mazzarisi che, sino a ieri, ha ricoperto l’incarico di Amministratore Zonale di Monopoli, dopo l’intervento del Vice-Sindaco Giuseppe Campanelli e di Martino Cazzorla a nome dei Consigli Pastorali, don Peppino ha rivolto un saluto ai presenti.

Immancabile, l’omaggio alla Madonna della Madia.

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