Ex cementeria, Manisporche ripone fiducia

L’ultima riunione? Chiusa positivamente

All’indomani della riunione allargata della Commissione Urbanistica del 27 luglio scorso per discutere sul futuro dell’area dell’ex cementeria, è Domenico Sampietro di “Manisporche” a commentare i fatti.

Ci rendiamo conto di quanto sia complicato raccontare una vicenda politica che riguardi la riqualificazione urbanistica di un’intera area cittadina di enorme interesse strategico.

Fermo restando la complessità, indotta soprattutto da un percorso di partecipazione fatto “al contrario” che inevitabilmente complica la discussione, riteniamo parziali le narrazioni dei fatti successi durante l’ultima Commissione urbanistica (aperta ai rappresentanti della Solemare, ai loro progettisti e ad alcuni professionisti locali) riportate dalle principali testate cittadine, che non hanno adeguatamente esposto i passaggi più importanti.

Fatichiamo a comprendere come mai chi presenti delle proposte concrete per l’area portuale, con il supporto di un movimento civico e di qualificati progettisti, possa essere etichettato come “solito contestatore” da una testata giornalistica, in un momento così delicato del rapporto di cucitura tra proprietari e città, da cui Manisporche non si è mai tirata indietro. Una definizione quantomeno discutibile, calata in un processo che richiede senso di responsabilità anche da parte della stampa.

Ma andiamo con ordine.

La Commissione rivestiva per l’intera minoranza, e non solo per essa, una straordinaria importanza, al punto da aver costituito (con altre due condizioni) motivo sufficiente per votare in Consiglio comunale a favore della delibera d’indirizzo per l’Accordo di Programma sull’area portuale di Monopoli.

L’incontro era stato avviato nel peggiore dei modi da alcuni componenti della maggioranza, che reiteravano provocazioni del tipo: “Avete insistito tanto per questo confronto, ora vediamo quali sono i vostri contributi concreti. Non perdetevi in sterili contestazioni e fate le vostre proposte perché la Proprietà e i suoi progettisti sono qui per ascoltarle.” E, inizialmente, tale logica ha influenzato l’architetto Capdevila che, nel suo primo intervento affermava, non senza una divertita ironia, di sentirsi sotto esame e di attendersi dai presenti proposte e suggerimenti, non solo lamenti. Non dissimile il tono delle parole inizialmente pronunciate dal rappresentante della Proprietà.

La verità è che dopo aver negato per anni ogni coinvolgimento della città, anche delle sue componenti più qualificate, l’altro pomeriggio il Presidente della Commissione e l’Assessore all’Urbanistica hanno tentato di accelerare esponenzialmente e impropriamente l’avvio di un delicato confronto con i progettisti della Solemare sui criteri preliminari individuati per la pianificazione dell’area portuale, a progettazione esecutiva ormai avvenuta. Senza alcun rispetto né per i tempi necessari a creare un efficace dialogo propositivo né per l’inevitabile imbarazzo di tanti professionisti nel doversi esprimere a posteriori sulla progettazione di un collega, e del suo team, degno della più alta considerazione.

Infatti le proposte che sono state presentate al team italo-spagnolo (perché alcune proposte sono state presentate eccome all’incontro!) erano state avanzate, con grande correttezza, ben due anni fa (prima che la Solemare consegnasse il suo progetto) e pubblicate su tutte le testate locali proprio nel tentativo di stimolare un dibattito nei tempi opportuni (la partecipazione si costruisce sulle linee guida che determineranno un progetto, e non a valle del progetto stesso). Invito mai raccolto dall’Amministrazione Romani.

Noi crediamo che ciò che l’architetto Papio sta seminando in solitudine e con grande generosità nell’agone politico monopolitano, in fondo, sia un’idea di partecipazione sostanzialmente banale. Chi possiede anche solo una minima base di cultura politica, non può non sapere che qualunque trasformazione del territorio richiede interazione tra i soggetti protagonisti. Questo non perché lo domanda Manisporche ma perchè ci sono le indicazioni dell’Unione Europea che, sottolineando l’esigenza di rendere effettivi ed efficienti i processi di pianificazione, richiedono che i governi locali si assumano responsabilità nella costruzione ed implementazione di processi di interazione a tutte le scale, favorendo la partecipazione e il consenso nell’individuazione di scelte politiche coerenti.

A noi sembra che la riunione del 27 luglio scorso, al di là delle polemiche, legittime quando si discute di processi che incrociano così tanti interessi pubblici e privati, si sia chiusa positivamente, registrando la disponibilità della Proprietà privata e dei suoi progettisti a guardare appunti, suggerimenti e schizzi tratteggiati due anni fa da un gruppo di studio composto da architetti pugliesi. In fondo uno step a favore di tutti.

In primis per l’Amministrazione comunale per gli effetti benefici che la condivisione opera. Sempre. In secondo luogo per il team di Capdevila perchè è costruttivo, intrigante e piacevole misurarsi con gli stimoli rivenienti da chi il territorio lo conosce e lo ama. In terzo luogo per la proprietà, la Solemare, perché l’integrazione di esigenze provenienti dalla collettività con le legittime finalità economiche del privato rafforza il progetto finale nella delicata fase di confronto con gli Enti sovraordinati, autorevolmente chiamati a esprimersi sull’opera.

Infine per chi nella nostra comunità, a vario titolo, sente la responsabilità di dover prestare la massima attenzione affinché siano tutelati i diritti di tutti i cittadini, anche di coloro che in genere non hanno voce e restano comunque esclusi dal dialogo.

Monopoli 2 agosto 2017

 

 

Per il Movimento “manisporche”

Domenico Sampietro