È stato scritto a “sei mani” con la collaborazione dei monopolitani Giampiero Risimini e Stefano Carbonara
Tre appassionati studiosi pugliesi: l’avvocato monopolitano Giampiero Risimini, l’avvocato fasanese, nonché Consigliere Regionale della Puglia, Fabiano Amati e lo scrittore di storia della città di Monopoli Stefano Carbonara hanno collaborato alla stesura di un libro sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 per fare luce su rilievi, interpretazioni e chiarimenti della nuova riforma “Boschi-Renzi”, sulla quale l’attuale Governo ha posto la questione di fiducia.
Il volume (aga editrice) di 141 pagine è già nelle edicole di Monopoli al modestissimo prezzo di 5 euro.
All’interno contiene un’attenta e scrupolosa presentazione di Fabiano Amati, un’approfondita ed ampia analisi della riforma costituzionale curata da Giampiero Risimini ed una sintesi per articoli realizzata da Stefano Carbonara; inoltre, sono presenti anche i testi a fronte della II Parte della Costituzione Italiana e della riforma.
“Vuole essere un contributo alla conoscenza completa di tutti gli aspetti della questione – spiegano gli autori – al fine di una scelta consapevole e motivata da parte degli elettori”.
Difatti, seppur la pubblicazione è a cura del Comitato Sì Riforma Costituzionale di Monopoli (Ba), gli aspetti vengono esaminati con occhio critico, quasi a far emergere il dibattito che si sta vivendo in questi mesi. La partita, infatti, si gioca proprio sui “conservatori” della Costituzione ed i “riformisti”: chi intende conservarla così com’è (i promotori del NO) e chi invece intende apporre modifiche nell’ottica di un “adeguamento” del testo – elaborato dai padri costituenti – ai nostri tempi (i promotori del Sì), suggerito dalle recenti vicissitudini registrate nel quadro politico istituzionale post-berlusconismo.
Nel libro (diviso in tre macro-argomenti, snocciolati in 17 capitoli), si (ri)torna a settant’anni fa per far luce sui principi ispiratori della nostra Carta Costituzionale in un clima affatto sereno come quello vissuto dai nostri predecessori nel dopo-guerra all’indomani del regime dittatoriale di Benito Mussolini. Si fa poi un passo sino ai giorni nostri, partendo dalla sentenza n. 1 del 2014 con la quale “la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge n. 270 del 21.12.2005 (meglio nota come Porcellum), con cui veniva modificata la legge elettorale per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica” che ha determinato la necessità di concentrarsi su una Riforma Costituzionale ed una nuova legge elettorale; un compito affidato al Governo Letta.
Degno di nota è il capitolo dedicato a “I costi della Politica”, attraverso il quale si dà una risposta concreta su quella che sarà la spending review.
Infine, da non sottovalutare, gli aspetti legati alle sostanziali differenze che la riforma intende introdurre tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica e quello che ne deriva per quanto concerne le autonomie territoriali (introducendo un modello simile a come viene concepito il federalismo degli Stati Uniti d’America: Stato accentratore – su alcune materie – e Regioni autonome di legiferare grazie all’opportunità offerta dalla rappresentatività nel Senato della Repubblica).