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La verità sull’alga tossica. Com’è la situazione a Monopoli?

Perché di allarme se ne parla soltanto a fine luglio/agosto

Perché di allarme alga tossica (Ostreopsis ovata) se ne parla soltanto a fine luglio/agosto?
Non tutti conoscono la “verità”. La maggior parte della gente pensa di conoscerla, ma in realtà essa è soltanto quello che gli altri intendono farne sapere.

Ergo, il motivo è presto spiegato: nei mesi estivi, in particolar modo tra la seconda quindicina di luglio ed agosto, è il periodo di maggiore fioritura e perciò quelli di maggiore pericolo di elevata tossicità, specie lungo le coste rocciose e frastagliate contro cui si infrangono le onde complice il vento di maestrale.

Si tratta infatti di microparticelle di acqua di mare che portano in sospensione l’alga, che diventa tossica per via dell’inalazione di questo aerosol marino.

Naturalmente, i sintomi da intossicazione sono soggettivi e perciò differenti da persona a persona; si passa da faringite, tosse, disturbi respiratori a nausea, cefalea, congiuntivite e dermatite e, in alcuni casi compare anche qualche linea di febbre.

A Monopoli, l’alga tossica è presente in quantità “modesta” come riportato nell’ultimo bollettino dell’ARPA Puglia: la densità di Ostreopsis Ovata sul fondoè di 32500 cellule/litro, mentre in colonna d’acqua è invece di 3120 cellule/litro.

alga tossica

Carta d’identità dell’alga tossica Ostreopsis ovata

  • Alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate
  • Dimensioni comprese tra 30 e 60 micron (1 micron = millesimo di millimetro)
  • Vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi
  • Predilige acque calme, calde e bene illuminate
  • Specie tipica dei mari tropicali
  • Produce tossine

Com’è arrivata sulle coste pugliesi e come si è adattata

  • probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi
  • prime segnalazioni lungo le coste pugliesi a partire dall’anno 2000/2001
  • la popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi
  • fattori ambientali che facilitano la proliferazione: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni

Potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica

  • nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile)
  • si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali
  • si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che  può diffondere la tossina nell’aria)

Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis

  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate;
  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina

 

Monitoraggio Ostreopsis

ARPA Puglia ha attivo il monitoraggio Ostreopsis per la stagione estiva, allo scopo di verificare, in alcuni tratti costieri destinati alla balneazione, la presenza quali-quantitativa della citata microalga, potenzialmente tossica.

Allo scopo, l’Agenzia controlla costantemente da giugno a settembre – con frequenza quindicinale (aumentata nel caso di fioritura conclamata) n° 20 siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie.