Giovedì, ore 22:49
“Non ha sentito la necessità di far progettare delle opere di accesso pubblico al mare delle calette dopo Porto Rosso”
E’ convinto che l’attuale Amministrazione Comunale non abbia salvaguardato gli interessi della collettività, l’ex Sindaco Walter Laganà che torna a parlare del Piano Comunale delle Coste di Monopoli.
L’EPISTOLA
Gentile Direttore, da una visione globale del Piano delle Coste del Comune di Monopoli balza subito agli occhi che la Civica Amministrazione non ha sentito la necessità di far progettare delle opere di accesso pubblico al mare delle calette dopo Porto Rosso e cioè di Cala Verde alle spalle del parcheggio comunale e delle calette del Golfetto, di Tre Buchi, di Porto Marzano, frequentatissime dai monopolitani e dai turisti. Si continua, more solito, a salvaguardare la logica egoistica di alcuni, escludendo la stragrande maggioranza dei cittadini. E’ bene ancora una volta sottolineare che il mare e la costa non possono essere chiusi, perché sono il patrimonio di tutti. Pertanto sarebbe opportuno fare un sopralluogo di tutto il litorale per assicurare l’accesso al mare di tutti i cittadini, per eliminare anche le appropriazioni indebite del demanio, sottolineando che la proprietà privata è sacrosanta se non usurpa gli interessi pubblici dei cittadini con l’occupazione abusiva del demanio e delle relative strade di accesso. Il mare è patrimonio di tutti e non può essere in nessun modo privatizzato. Nessuno, infatti, può vantare di essere proprietario del demanio e delle relative strade di accesso, perché con la proclamazione della Repubblica Italiana tutto il territorio nazionale è di proprietà dello Stato Italiano e, a maggior ragione, del demanio e delle strade di accesso entro 300 metri dal mare a servizio dei cittadini. Nessuno può accampare diritti che rinvengono da tempi e regimi ormai morti e sepolti, perché, almeno per quanto riguarda il demanio, non v’è nessuna continuità amministrativa per usucapione. Naturalmente lo Stato e le comunità interessate devono curare il demanio e le strade di accesso, spendendo risorse economiche per la pulizia e la sicurezza, evitando che diventino discariche a cielo aperto e provvedendo alla manutenzione delle strade dissestate ed impraticabili per le enormi buche e i costoloni creati dalle piogge, con la sistemazione e la riparazione delle scale di pietra esistenti ed in pessimo stato di conservazione, con la messa in opera nelle zone alte di scale di legno e di pedane mobili per assicurare proprio l’accesso al mare delle calette piene di sabbia dei cittadini e dei disabili, possibilmente con la sistemazione di bagni chimici nelle spiagge più frequentate dai bagnanti. A questo dovrebbe servire la tassa di soggiorno. Altrimenti potrebbe sembrare una specie di rapina legalizzata. Il Piano delle Coste non prevede, fra l’altro, la progettazione e l’esecuzione di opere necessarie per la prevenzione del rischio idrogeologico, di cui com’è noto, non è immune la costa monopolitana. Non si fa nessuna menzione di eventuali progetti per risolvere questo problema per attingere risorse dal governo centrale e regionale. Non v’è nessun quadro economico a sostegno di tutto quello che si intende fare. Né vi è alcun accenno alle opere precarie encomiabili dei tanti operatori turistici che hanno, con enormi sacrifici, installato strutture, sempre precarie, lungo il litorale che servono numerosi turisti senza imporre la rimozione delle strutture stesse, se non in caso di necessità o di calamità naturali, in modo di evitare che ci sia un dispendio di denaro a causa del deperimento delle strutture stesse per il montaggio e lo smontaggio, tenendo doverosamente conto che le strutture autorizzate sono sempre precarie e che possono essere sempre rimosse in caso di necessità. Inoltre il dividente demaniale dev’essere a 300 metri dal mare e gli accessi devono essere sempre pubblici al fine di garantire la massima fruibilità del demanio marittimo. Tutti i cittadini desiderano che le tavole allegate al Piano delle Coste siano facilmente leggibili e che i loro diritti vengano rispettati. Non si capisce quali siano le indicazioni che il Consiglio Comunale abbia dato ai progettisti del Piano e neppure si conosce quale politica turistica propositiva e di avanguardia voglia attuare con intelligenza e lungimiranza. Il turismo è una cosa seria e non può essere lasciato all’improvvisazione di chicchessia. Anche se alcuni privati hanno fatto delle cose encomiabili nell’interesse della comunità. Il Capitolo di Monopoli va maggiormente valorizzato con tutti i servizi necessari e cioè bagni chimici pubblici, un’autoambulanza con personale medico e paramedico, un pronto soccorso, una farmacia, una presenza di vigili urbani, uno sportello bancario o postale con bancomat, esercizi commerciali etc.