Ordinanza esercizi pubblici: nota di Campanelli e Spada

Giovedì, ore 21:52

«Fa riferimento a leggi già in vigore da 13 anni e non aggiunge nulla»

«L’ordinanza sindacale n. 324 del 5 agosto 2015 è stata emessa principalmente per fornire un chiarimento sulle normative già in vigore, fornendo così una concreta base sulla quale far convivere le attività turistico – ricettive con quelle commerciali ed i residenti nonché coloro che alloggiano nelle varie strutture ricettive. Questa è sempre stata la linea che l’Amministrazione Comunale ha voluto garantire in questi anni che hanno visto il nostro centro storico e tutta la nostra città crescere dal punto di vista turistico ricettive». Ad affermarlo sono l’Assessore allo Sviluppo Economico Giuseppe Campanelli e il Consigliere Comunale delegato alle Politiche Culturali Giorgio Spada.

«Nessun ente comunale ha il potere di emanare delle leggi al pari o in deroga ad un ente di ordine superiore come quelli rappresentati dagli apparati dello Stato italiano (Città Metropolitana, Regione, Parlamento, Capo di stato, ecc..). Il sindaco, pertanto, ha il dovere e l’obbligo di attenersi a quanto già disposto da essi e, come in questo caso, di renderlo pubblico ai cittadini. La Legge Regionale n. 3 del 12 febbraio 2002 infatti contiene le norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico. Questa legge, confermata con effetto di immediata applicabilità dalla sentenza n. 388 dell’11 febbraio 2010 del Tar. Puglia, rispetta, a sua volta, la Legge Quadro Statale n. 447 del 1995 (citata in sentenza, appunto, dal Tar Puglia). L’ordinanza Sindacale n. 324 del 5 agosto 2015 fa preciso e puntuale riferimento a quanto da queste leggi superiori è stato sancito, e tra l’altro in vigore,  ed ha il solo intento di chiarire, una volta e per tutte, quali siano le regole per la convivenza perché, quindi, il diritto al divertimento e allo svago sia considerato importante al pari di quello al riposo; nulla essa aggiunge e nulla essa toglie», proseguono Assessore e Delegato.

«Stessa cosa vale per la somministrazione di alimenti e bevande oltre le ore 02:00 nel centro storico. Dopo quell’ora nessuno vieta ai clienti di rimanere seduti ai tavolini e la somministrazione può continuare all’interno senza limite di orario. Si aggiunge, piuttosto, che in altri paesi, specie quelli anglosassoni, questo sistema è in vigore da molto più tempo e funziona. Per quanto riguarda la musica e le emissioni sonore, da sempre è obbligatorio rispettare il limite orario delle ore 24 all’esterno, mentre all’interno dei locali, debitamente sonorizzati, non esiste limite di orario», evidenziano Campanelli e Spada. Che precisano: «Non dimentichiamo che l’ordinanza prevede anche la possibilità di richiedere deroghe orarie per eventi e manifestazioni programmate ma a condizione che siano richieste al Comune 30 giorni prima al fine di acquisire il parere Asl».

«In virtù di questi, che, attenzione, sono dati di fatto e assolutamente non frutto di velleità e decisioni personali dell’Amministratore ovvero del Sindaco, fa specie, piuttosto, che si inneschi un meccanismo di meraviglia, in taluni casi di buona fede, quasi come si venisse a conoscenza solo oggi di quanto già disciplinato da ben 13 anni e che, in altri casi di “fede”, si riscontrino reazioni istintive, che provocano al contrario confusione tra gli operatori e gli utenti. Questo è esattamente il contrario degli intenti chiarificatori del Sindaco e dell’intera amministrazione», precisano l’Assessore allo Sviluppo Economico Giuseppe Campanelli e il Consigliere Comunale delegato alle Politiche Culturali Giorgio Spada. Che concludono: “Viene da pensare che siano state appositamente innescate da chi ha evidentemente più a cuore l’instabilità amministrativa e lo sconvolgimento cittadino, forse per proprio tornaconto elettorale, piuttosto che la pacifica ed armoniosa convivenza che, come sempre, produce effetti più desiderati di benessere alla Città, anche quando non li si voglia volutamente vedere.  Questo è un momento importante per la nostra città, protagonista di una crescita turistica culturale e sociale senza precedenti. Non sprechiamo tutto dietro interessi personali o di nicchia, ma pensiamo in grande nel nome di Monopoli”.