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Puglia, sì alla doppia preferenza di genere

La monopolitana Adalisa Campanelli auspica l’esclusione delle liste che non rispettano la proporzione di genere, anziché la sanzione pecuniaria attuale, per garantire una parità di accesso più efficace

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una modifica alla legge elettorale introducendo la doppia preferenza di genere.

“Un passo in avanti decisivo per la democrazia pugliese” per la monopolitana Adalisa Campanelli (Direzione nazionale PD) e un adeguamento alle normative nazionali sulla parità di genere.

In una nota, la Campanelli sottolinea come finalmente si riconosca il diritto delle donne a partecipare pienamente alla vita pubblica regionale. Pur accogliendo positivamente l’approvazione, auspica che questo sia solo un primo passo verso una norma più stringente che preveda l’esclusione delle liste che non rispettano la proporzione di genere, anziché la sanzione pecuniaria attuale, per garantire una parità di accesso più efficace.

*Doppia preferenza di genere, Campanelli (Pd): “Un passo in avanti per la democrazia pugliese”*

Con l’approvazione della modifica alla legge elettorale che introduce la doppia preferenza di genere, il Consiglio regionale della Puglia ha compiuto un passo in avanti decisivo verso la democrazia e la parità. La Puglia supera così una mancanza che si è protratta per troppo tempo e si adegua alle normative nazionali in materia di parità di genere nella rappresentanza politica. Finalmente anche in Puglia si riconosce il diritto delle donne a partecipare pienamente alla vita pubblica e a contribuire con la loro visione e le loro competenze al governo della Regione. Ringrazio le Consigliere proponenti e tutto il Consiglio regionale che ha sostenuto questa proposta di legge e che, superando alcune difficoltà, è riuscito a raggiungere, con impegno e visione, uno storico risultato. Pur accogliendo con favore questa approvazione, auspico che quello di oggi sia solo un primo passo per giungere, quanto prima, ad una norma che preveda, come sanzione per il mancato rispetto della proporzione tra i sessi nelle liste elettorali, l’esclusione della lista stessa, anziché l’attuale sanzione pecuniaria. Una misura più stringente garantirebbe con maggiore efficacia l’effettiva parità di accesso alle cariche pubbliche e renderebbe la democrazia più forte e giusta.

Adalisa Campanelli

Direzione nazionale PD