Non si può Svapare Ovunque! La Verità sulle e-cig e le Leggi Italiane riguardo agli spazi pubblici: facciamo chiarezza sulle normative
Una recente segnalazione dalla sala d’attesa della stazione di Monopoli ha evidenziato una comune incomprensione riguardo l’uso delle sigarette elettroniche negli spazi pubblici. Un cittadino ha notato una persona fumare una sigaretta elettronica in prossimità di un cartello di divieto di fumo e, dopo aver fatto notare l’infrazione, si è sentito rispondere, con stizza, che “è una sigaretta elettronica e si può fumare anche nei ristoranti”. Ma è davvero così?
Purtroppo, la signora in questione era disinformata. In Italia, la normativa in materia di fumo e sigarette elettroniche è piuttosto chiara, sebbene a volte complessa.
La Normativa sul Fumo Tradizionale
Per quanto riguarda il fumo tradizionale (sigarette, sigari, pipe), la legge di riferimento è la Legge n. 3 del 16 gennaio 2003, nota anche come “Legge Sirchia”. Questa legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi aperti al pubblico e ai luoghi di lavoro. L’obiettivo principale è la tutela della salute dei non fumatori dal fumo passivo. Le aree dove è consentito fumare devono essere appositamente dedicate, con sistemi di ventilazione e segnaletica adeguata. Le stazioni, come luoghi pubblici chiusi, rientrano pienamente in questo divieto.
Le Sigarette Elettroniche: Non un “Via Libera” Ovunque
Per le sigarette elettroniche (o e-cig, sigarette a vapore), la situazione è stata oggetto di diverse evoluzioni normative. Inizialmente, c’era un vuoto legislativo che ha generato molta confusione. Tuttavia, il Decreto Legge n. 76 del 28 giugno 2013, convertito con modificazioni dalla Legge n. 99 del 9 agosto 2013, ha equiparato l’uso delle sigarette elettroniche contenenti nicotina al fumo tradizionale per quanto riguarda alcuni divieti specifici.
In particolare, il divieto di utilizzare sigarette elettroniche è stato esteso a:
- Istituti scolastici di ogni ordine e grado: Questo include non solo le aule, ma tutti i locali interni ed esterni delle scuole.
- Comunità e istituti di cura: Anche qui, il divieto è esteso a tutti gli spazi.
- Veicoli di trasporto pubblico: Treni, autobus, tram, navi, aerei, ecc.
Successivamente, il Decreto Legge n. 104 del 12 settembre 2013, convertito con modificazioni dalla Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, ha confermato ed esteso ulteriormente le restrizioni, stabilendo che le sigarette elettroniche “non possono essere usate nei locali chiusi delle pubbliche amministrazioni, delle strutture sanitarie, delle scuole di ogni ordine e grado, delle università, dei musei, delle biblioteche, degli archivi, delle sale di attesa di strutture sanitarie e socio-assistenziali e delle stazioni di trasporto pubblico”.
Cosa Significa per la Stazione di Monopoli
Nel caso della stazione di Monopoli, la sala d’attesa è un luogo pubblico chiuso e rientra nella categoria delle stazioni di trasporto pubblico. Di conseguenza, l’uso della sigaretta elettronica, anche se non produce fumo tradizionale, è vietato in virtù delle normative vigenti. La credenza che si possano usare liberamente anche nei ristoranti è errata: la decisione spetta al gestore del locale, che può stabilire un proprio regolamento interno, ma in assenza di esplicita deroga, prevale il divieto generale negli spazi chiusi aperti al pubblico.
È fondamentale che i cittadini siano informati correttamente su queste normative per evitare spiacevoli equivoci e garantire il rispetto degli spazi comuni e della salute di tutti. In caso di dubbi o per maggiori informazioni, è sempre consigliabile consultare le forze dell’ordine o gli enti preposti alla vigilanza.
