Monopoli, nessuna corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta: “procedure rispettate scrupolosamente”

Il Tribunale ha accolto il ricorso del Sindaco Angelo Annese, disponendo l’annullamento del sequestro e ordinando l’immediata restituzione del materiale informatico acquisito

Ci sono novità sulla bufera giudiziaria su Monopoli. Dopo un mese e mezzo da quando, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Bari, la Guardia di Finanza di Bari ha sequestrato i telefoni cellulari del Sindaco Angelo Annese, di un consigliere comunale d’opposizione e di altri due soggetti indagati, a vario titolo, con le accuse di corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta per l’evento “Aprite le finestre”, per il “Natale monopolitano” e l’annessione al patrimonio comunale dell’ex Istituto Ancelle del Santuario, a rompere il silenzio è il Primo Cittadino che, in una nota, annuncia gli sviluppi.

In linea con la solita trasparenza che caratterizza il mio rapporto con ogni cittadino, nell’esercizio di un mio diritto, abbiamo impugnato il decreto di perquisizione e sequestro che mi era stato notificato sostenendo l’assenza di reati e dimostrando, con gli atti amministrativi, che tutte le procedure erano state rispettate scrupolosamente.

Il Tribunale ha accolto il ricorso, disponendo l’annullamento del sequestro e ordinando l’immediata restituzione del materiale informatico acquisito.

Tra 30 giorni saranno depositate le motivazioni.

È una buona notizia per Monopoli.

Angelo Annese

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