XXVI edizione Maggio all’infanzia, gli appuntamenti del 23 e 24 maggio
Uno speciale debutto nazionale, spettacoli nel ‘teatrino più piccolo del mondo’ e incontri sulle povertà educative connotano gli appuntamenti della programmazione del 23 e 24 maggio a Bari e Monopoli per la XXVI edizione del festival ‘Maggio all’infanzia’, a cura di Teresa Ludovico.
Il pubblico del Teatro Radar di Monopoli potrà assistere martedì 23 maggio alle ore 18 alla prima replica in Italia del nuovo spettacolo della Compagnia Z Art Dance, proveniente dal Lussemburgo: Chuuut(e), con le coreografie del monopolitano Giovanni Zazzera (consigliato a un pubblico dai 5 agli 11 anni), con il sostegno del Cultur LX. Alexandre Lipaux, Hayato Yamaguchi, Catarina Barbosa sul palcoscenico raccontano attraverso la danza come il bambino deve imparare, ad ogni suo primo passo, ad accogliere lo squilibrio: come il funambolo, accetta di uscire da uno stato di benessere e perdere l’equilibrio per andare avanti, passo dopo passo, per crescere davanti agli ostacoli della vita, del proprio corpo e del proprio inconscio. Un viaggio coreografico che passa attraverso il reale e l’assurdo, la grandiosità e la decadenza, evidenza o ignoranza, dove lo spettatore si vedrà proiettato oltre la caduta per scoprire cosa ci fa cadere. Biglietto unico 3 euro, disponibile al botteghino del Radar e sul circuito Vivaticket.
Lo spettacolo sarà in replica mercoledì 24 maggio alle 17.15 al Teatro Kismet di Bari, con un appuntamento gratuito fino a esaurimento posti. A questo seguirà alle 19.30 l’incontro La povertà educativa fuori dalla Scena dei ragazzi: saranno presenti i coordinatori nazionali del progetto Affido Culturale, che vede Fondazione SAT capofila in Puglia, per approfondire le tematiche della povertà educativa e delle buone pratiche per contrastarla.
Dopo le repliche di domenica e lunedì, nel Giardino del Kismet si entra nuovamente nel teatro più piccolo del mondo dei Kuziba il 23 (ore 10) e il 24 maggio (ore 16 e 18.30) con Totò degli alberi – La vera istoria del barone rampicante, diretto da Bruno Soriato: ispirato al romanzo ‘Il barone rampante’, nello spettacolo una famiglia di teatranti lavora alla messa in scena del celeberrimo romanzo, senza però riuscire ad andare oltre il prologo causa inevitabili litigi famigliari. Un rifiuto del figlio maggiore Totò finisce per trascinare tutti nella storia, in un gioco in cui il teatro diventa casa, albero, bosco, sulle orme delle vicende del barone di Rondò. Consigliato a partire da 7 anni, spettacolo a posti limitati con biglietto a 3 euro. Spettacolo consigliato a partire da 7 anni. Biglietto unico 3 euro, disponibile al botteghino del Kismet e online sul circuito Vivaticket.
Mercoledì 24 maggio gli spazi dell’Associazione FLY Laboratorio delle arti di Monopoli (via Vincenzo Cardarelli, 33) faranno da palcoscenico all’esito finale del laboratorio con i bambini tenuto da Gianna Grimaldi, intitolato Il sasso e la pozzanghera. Lo spettacolo è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, consigliato dai 5 agli 11 anni.
Il programma completo del festival sul sito www.maggioallinfanzia.it.
Il festival Maggio all’infanzia è organizzato da Fondazione SAT Spettacolo Arte Territorio, in collaborazione con Cooperativa Kismet, Teatro stabile d’innovazione ragazzi Le Nuvole di Napoli, TRIC Teatri di Bari, Affido culturale, TRAC rete delle residenze teatrali pugliesi, Garante dei minori della Regione Puglia, Fondazione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese. Maggio all’infanzia rientra nella rete di Italiafestival ed EFA European Festivals Association (nell’ambito del progetto Effe Label). Il festival è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia e vede l’importante contributo dei Comuni di Bari, Monopoli e Molfetta. Partner di progetto: Kismet Community, Casa dello spettatore di Roma; Apad, Biblioteca civica ‘Prospero Rendella’, Conservatorio di musica ‘Nino Rota’, Fly Laboratorio delle arti, Spazio 12 Allegra Brigata, Centro Arcobaleno di Monopoli; Cooperativa sociale I bambini di Truffaut e RKO La radio che si vede.
SCHEDE ARTISTICHE
Z Art Dance asbl
CHUUUT(E)
Affido culturale per il Maggio all’infanzia
col sostegno del Kultur LX
Coreografia Giovanni Zazzera, danzatori Alexandre Lipaux, Hayato Yamaguchi, Catarina Barbosa
In coproduzione con Centre Culturel AALT STADHAUS – Differdange
(5-11 anni)
Il bambino deve imparare, ad ogni suo primo passo, ad accogliere lo squilibrio. Come il funambolo, accetta di uscire da uno stato di benessere e perdere l’equilibrio per andare avanti, passo dopo passo, per crescere davanti agli ostacoli della vita, del proprio corpo e del proprio inconscio. Innamorarsi, ammalarsi, cadere dall’alto o dal basso, cadere in acqua o fuori dall’acqua, cadere o addormentarsi, cadere in faccia o sotto il naso, cadere in una trappola o nel campo dell’onore in una trappola o nel campo dell’onore… Dietro la molteplicità di queste espressioni idiomatiche, una moltitudine di situazioni che scandiscono e legano le nostre vite umane.
“CHUUUT(E)” è un viaggio coreografico che passa attraverso il reale e l’assurdo, la grandiosità e la decadenza, evidenza o ignoranza, dove lo spettatore si vedrà proiettato oltre la caduta per scoprire cosa ci fa cadere. Inseparabile dalla nostra condizione umana, l’esperienza della caduta è tanto essenziale quanto inevitabile nella vita di ognuno perché è al sia le primizie che il destino.
L’esperienza della caduta è tanto essenziale quanto inevitabile nella vita di ognuno di noi, perché è destino.
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Kuziba
TOTÒ DEGLI ALBERI
[da 7 anni]
Regia Bruno Soriato, con Livio Berardi, Massimiliano Di Corato, Adriana Gallo, Bruno Ricchiuti, Rossella Tamborra
Chi non conosce “Il barone rampante” di Italo Calvino, quel curioso libro in cui si narrano le imprese di un giovane che dopo una lite col padre sale su un albero e non scende più? In uno strano teatro a cielo aperto, una famiglia di teatranti lavora alla messa in scena del celeberrimo romanzo, senza però riuscire ad andare oltre il prologo causa inevitabili litigi famigliari. Un rifiuto del figlio maggiore Totò finisce per trascinare tutti nella storia, in un gioco in cui il teatro diventa casa, albero, bosco, sulle orme delle vicende del barone di Rondò: un omaggio alla fantasia calviniana che da un racconto in un’osteria ha tratto il più arboreo dei racconti