Controlli della Guardia Costiera sulla filiera della pesca in Puglia: a Locorotondo, chiuso un ristorante etnico
La Guardia Costiera pugliese prosegue il proprio impegno finalizzato a tutelare i consumatori e a contrastare le attività di pesca e immissione in commercio di prodotti illegali nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali di settore. Nei giorni scorsi si è svolta infatti una intensa operazione di polizia marittima sull’intera filiera della pesca, coordinata dal 6° Centro Controllo Area Pesca di Bari, in tutto l’ambito di giurisdizione della giurisdizione marittima della Puglia e della Basilicata Jonica.
Questi alcuni dati salienti dell’operazione: 125 controlli effettuati, 52 sanzioni di natura sia penale che amministrativa, che ammontano a 77414 euro, per un totale di 2,2 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.
Di particolare rilevanza l’attività congiunta con personale ASL, effettuata presso un ristorante etnico di Locorotondo, in cui si riscontrava la presenza di oltre un quintale e mezzo prodotti ittici ed alimentari di varia natura congelati in confezionati artigianali senza alcun tipo di etichettatura valida ai fini della rintracciabilita’, nonché scarsa igiene presso un adiacente locale, impropriamente adibito a deposito alimenti e sprovvisto di qualunque tipo di autorizzazione: veniva dunque disposta l’immediata chiusura del locale.
Inoltre, presso una piattaforma logistica di Monopoli, si riscontrava la detenzione di circa una tonnellata di cozze nere non rintracciabili in quanto sprovviste di qualunque tipo di etichettatura e di documentazione commerciale: ne conseguiva il sequestro amministrativo dei mitili.
In località Marina di Ginosa (TA) invece venivano sequestrate n. 21 cassette in polistirolo contenenti 1,5 quintali di novellame di sarda (Sardina Pilchardus), il cosiddetto “bianchetto”, occultate all’interno di un frigorifero in disuso in evidente cattivo stato di conservazione.