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Lettera aperta sul centrosinistra monopolitano

Carissimi,

Sono una semplice elettrice – non mi definirei di centrosinistra (almeno a Monopoli), perché ritengo che, quando si parla di amministrazione locale, contino spesso più le persone, le loro competenze e i valori che si portano addosso e rappresentano, più che sigle di partito.

È fuori di dubbio, però, che il quindicennio amministrativo recente a Monopoli (prima con una declinazione più concreta, recentemente con forse un po’ meno competenze in campo) ha raccontato un chiaro modo di vedere la città.

Una visione fatta di libero spazio all’imprenditoria anche nella gestione del bene comune, sinergia con il mondo dell’edilizia, focus sul turismo come modo principale per portare ricchezza, eventi culturali in subappalto, sviluppo del brand cittadino pensando più alla percezione dall’esterno che alla vita dei residenti e alle loro difficoltà.

Una visione più che legittima, e che onestamente credo rappresenti efficacemente la visione di buona parte della cittadinanza.

Il problema, però, è che ne serve un’altra. Altrimenti il dibattito muore, la prospettiva si schiaccia, la rassegnazione impera.

E allora mi chiedo cosa stia succedendo all’alternativa.

Mi sembra folle – e più ci pensi, più folle ti sembra – che in cinque anni una seppur sparuta opposizione non sia riuscita a trovare una comunità di intenti e identificare un progetto politico comune e alternativo da proporre ai cittadini.

Non ha alcun senso logico, pratico, politico, emozionale quello che si legge e si sente in città in queste ore. Quattro diverse proposte politiche di opposizione, contro una maggioranza compatta che si ripresenta. Quattro!!!

Un PD silenzioso e incomprensibile (che adesso, figuriamoci, cavalcherà l’adesione alle primarie per intestarsi chissà cosa); un Manisporche che – onore al merito – ha deciso sulla candidatura di Papio in larghissimo anticipo, ma che quando ha capito che la candidatura non avrebbe raccolto consensi unitari, ha continuato imperterrito nel suo percorso; un Movimento 5 Stelle impalpabile a livello cittadino ma galvanizzato dall’esito delle politiche, che riesce addirittura a calamitare giovani brillanti come Contento e Maione; uno stoico Brescia che si propone come leader di una opposizione compatta ma senza riuscire a trasmettere affidabilità e capacità di governo.

QUATTRO (la vedo difficile che il PD vada da qualche parte – a meno che l’effetto Schlein porti a supportare la Cazzorla, rinnegando in due settimane astii lunghi anni) PROPOSTE POLITICHE contro una.

Praticamente azzerate le possibilità di andare neppure al ballottaggio.

La domanda che voglio fare a chi legge è: perché a Monopoli il centrosinistra ha paura di provarci?

Io vedo due risposte, l’una meno entusiasmante dell’altra:

  • Incapacità: ci hanno provato, per cinque anni, a trovare una persona carismatica che li mettesse insieme. Hanno sacrificato il povero Barnaba alle regionali e da allora hanno gettato la spugna.
  • Mancanza di volontà: non hanno convenienza ad essere un competitor credibile. Più comodo stare all’opposizione, oppure qualcuno più in alto gli ha detto di stare buoni. Ma chi? E perché?

Non riesco davvero a capire, sono amareggiata e vorrei chiarimenti da chi potrà darmene.

Credo tuttavia che ci sia ancora il tempo per rimediare: identificare una figura conciliante e moderata, in grado di mettere in difficoltà un ri-candidato sindaco che, diciamocelo, non eccelle per carisma e potrebbe anche soffrire una competizione del genere.

Monopoli ha 50.000 abitanti – possibile che non ce ne sia neanche uno?

Con grande affetto per la mia città, e auspicando di attivare un dibattito onesto,

Una cittadina