I mezzi di Protezione Civile sono stati impegnati in attività di presidio della costa a seguito dell’emanazione del livello di allerta rossa
Ieri (06 febbraio 2023) è stato emanato un livello di allerta rosso per possibili onde di maremoto sulla costa pugliese dalle ore 06:44 a seguito di un terremoto in Turchia di magnitudo 7.9.
Il Comune di Monopoli ha così comunicato attraverso il proprio sito istituzionale che si informava “la popolazione di evitare di percorrere a piedi o in auto tutti i tratti costieri e le strade del litorale nella fascia oraria dalle ore 6:30 fino all’emissione del messaggio di cessato allarme”, arrivato alle 7:30, dopo che “i dati mareografici e le valutazioni avevano indicato che l’allerta si era conclusa e che perciò non si attendevano ulteriori onde di maremoto, ma che comunque avrebbero potuto persistere per parecchie ore correnti anomale di assestamento del livello del mare”.
I mezzi di Protezione Civile sono stati così impegnati in attività di presidio della costa.
In pochi, tuttavia, sono venuti a conoscenza di questo problema in tempo reale, perciò bisognerebbe attivare iniziative affinché sempre più cittadini possano essere costantemente aggiornati su eventuali allerte meteo, considerando il fatto che la penisola balcanica è considerata ad alto rischio sismico.
In passato, l’ultimo tsunami di origine sismica importante che ha interessato le coste italiane è stato quello del 1908 nella zona di Messina e Reggio Calabria, a seguito di un terremoto di magnitudo di poco superiore a 7, che arrivò a inondare numerose località della Calabria e della Sicilia fino alla quota topografica di 13 metri. L’ultimo evento che ha generato un’allerta tsunami per Grecia, Italia e Albania, è avvenuto il 25 ottobre 2018 a seguito di un terremoto di magnitudo 6.8 con epicentro nell’isola di Zante, nel Mar Ionio. In quel caso il primo messaggio di allerta è stato diramato dal CAT dopo 8 minuti dal terremoto. Fortunatamente, il tipo di movimento della faglia durante il terremoto ha fatto sì che non si generasse uno tsunami importante. Tuttavia, anomalie del livello del mare legate allo tsunami sono state effettivamente osservate in Grecia e in Italia alle stazioni mareografiche in Puglia e Calabria.
COSA FARE IN CASO DI MAREMOTO
Si segnala che un maremoto è costituito da una serie di onde e la prima onda può non essere la più alta e/o distruttiva. L’intervallo di tempo tra le onde successive può variare da pochi minuti a un’ora, e la possibilità che si abbiano nuove onde distruttive permane per molte ore. Il livello di allerta rosso (watch) indica che le coste potrebbero essere colpite da un’onda di maremoto con un’altezza superiore a 0,5 metri in mare aperto e/o un run-up superiore a 1 metro sul livello del mare.
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In caso di venti e mareggiate
All’aperto evita le zone esposte, guadagnando una posizione riparata rispetto al possibile distacco di oggetti esposti o sospesi e alla conseguente caduta di oggetti anche di piccole dimensioni e relativamente leggeri, come un vaso o una tegola; evita con particolare attenzione le aree verdi e le strade alberate. L’infortunio più frequente associato alle raffiche di vento riguarda proprio la rottura di rami, anche di grandi dimensioni, che possono sia colpire direttamente la popolazione che cadere ed occupare pericolosamente le strade, creando un serio rischio anche per motociclisti ed automobilisti.
In ambiente urbano se ti trovi alla guida di un’automobile o di un motoveicolo presta particolare attenzione perchè le raffiche tendono a far sbandare il veicolo, e rendono quindi indispensabile moderare la velocità o fare una sosta; presta particolare attenzione nei tratti stradali esposti, come quelli all’uscita dalle gallerie e nei viadotti; i mezzi più soggetti al pericolo sono i furgoni, mezzi telonati e caravan, che espongono alle raffiche una grande superficie e possono essere letteralmente spostati dal vento, anche quando l’intensità non raggiunge punte molte elevate. In generale, sono particolarmente a rischio tutte le strutture mobili, specie quelle che prevedono la presenza di teli o tendoni, come impalcature, gazebo, strutture espositive o commerciali temporanee all’aperto, delle quali devono essere testate la tenuta e le assicurazioni.
In zona costiera Sulle zone costiere, alla forte ventilazione è associato il rischio mareggiate, in particolare se il vento proviene perpendicolarmente rispetto alla costa. Per questo: presta la massima cautela nell’avvicinarti al litorale o nel percorrere le strade costiere; evita di sostare su queste ultime e a maggior ragione su moli e pontili; evita la balneazione e l’uso delle imbarcazioni e assicura preventivamente le barche e le strutture presenti sulle spiagge e nelle aree portuali.
In casa Sistema e fissa opportunamente tutti gli oggetti che nella tua abitazione o luogo di lavoro si trovino nelle aree aperte esposte agli effetti del vento e rischiano di essere trasportati dalle raffiche (vasi ed altri oggetti su davanzali o balconi, antenne o coperture/rivestimenti di tetti sistemati in modo precario, ecc.).