Castellana Grotte, ripresi gli abbattimenti in uno dei più grandi focolai di Xylella: sempre più cittadini contro la “mattanza” degli ulivi

Oggi, alle 15, preghiera per la nostra terra: un momento di raccoglimento lungo la Castellana-Conversano

Mentre si allunga l’elenco degli ulivi monumentali censiti con la carta d’identità (un codice di identificazione univoco), continua comunque inesorabile l’avanzata della Xylella Fastidiosa nel sud-est barese.

Come comunicato da Infoxylella.it: “dopo la pausa pre-natalizia dovuta a problematiche di carattere amministrativo ha ripreso a muoversi il cruscotto del monitoraggio Xylella, che ora indica un avanzamento del 63% a fronte del 60% di un mese fa”. 

Ed è proprio nel nuovo focolaio registrato a dicembre come nuovo limite occidentale del fronte dell’epidemia, ricadente nella zona cuscinetto dell’agro di Castellana Grotte, che sono stati ritrovati altre 29 piante “positive”: 25 dei nuovi alberi infetti erano già destinati ad essere abbattuti perché ricadenti nel raggio di 50 metri dei due ulivi rintracciati a dicembre, ma gli altri 4 rappresentano un’ulteriore espansione del focolaio, che rappresenta così uno dei più grandi se non addirittura il più esteso avuto in Puglia.

Così, dal 17 gennaio scorso, come descritto al punto 9 del Piano d’azione 2021 in cui è disciplinata l’attività relativa alla rimozione e distruzione delle piante risultate infette in seguito alle attività di monitoraggio o comunque rientranti nelle procedure di contenimento della malattia e, in conformità a quanto previsto dall’articolo 13 del Reg. UE 2020/1201, lungo la Castellana-Conversano, nel terreno situato nei pressi della strada comunale del Tronco, l’ARIF (Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali) Puglia ha provveduto alle attività di eradicazione (consistenti nell’abbattimento di una parte degli ulivi risultati infetti e nella distruzione delle piante), avvenute alla presenza dei Carabinieri della locale Stazione alle dipendenze del Comando Compagnia di Monopoli che hanno prestato servizio di ordine pubblico. Quella mattina, infatti, un gruppo di cittadini è intervenuto per opporsi alla “mattanza” di un numero imprecisato di alberi di ulivi, anche monumentali, e altri alberi da frutto come ciliegi e mandorli. 

“Laddove pochi attimi prima c’erano uliveti con radici millenarie e frutteti, ora ci sono solo pietre e voragini incolmabili – fa presente UliVivo, Comitato di cittadini e associazioni sorto per difendere la propria terra dalle eradicazioni – Tutto ciò avviene a fronte di monitoraggi fatti in maniera a dir poco approssimativa, per cui, per ogni pianta “infetta”, seppure in perfetto stato produttivo, viene abbattuta tutta la vegetazione presente nel raggio di 50 metri dalla stessa: quasi un ettaro di terra che viene rasa al suolo senza dare alcuna possibilità al proprietario del fondo di effettuare controanalisi, senza rispettare neanche i tempi tecnici, ormai ridotti a pochissimi giorni, di un possibile ricorso, e senza che il proprietario abbia avuto alcuna comunicazione diretta, da parte degli Enti preposti”. 

Per far riflettere sul fatto che siano “circa 10 anni che questa mattanza va avanti, senza che alcun risultato sia stato ottenuto, e nonostante l’autorevole parere scientifico dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) che nel lontano 2015 scriveva “Non ci sono esempi di successo di eradicazione di Xylella fastidiosa una volta che si è stabilita in pieno campo a causa della vasta gamma di ospiti del patogeno e dei suoi vettori” e ancora “l’eradicazione non è un’opzione di successo una volta che una malattia si è stabilita in un’area, come nel caso pugliese””, domenica scorsa (29 gennaio 2023), il comitato UliVivo ha organizzato un incontro informativo per fare il punto della situazione e fornire agli agricoltori e ai proprietari dei fondi le informazioni e gli strumenti per difendersi, opponendosi legalmente e civilmente ai presunti illeciti commessi durante le operazioni di monitoraggio ed eradicazione. All’evento, che si è tenuto sempre a Castellana presso la sede di Maiakera, sono intervenuti la prof.ssa in Geografia Economica Margherita Ciervo, la dr.ssa Margherita D’Amico (biologa e patologa vegetale), la dr.ssa in Agraria Emanuela Sardella e due olivicoltori, Ivano Gioffreda e Angelo Cardone. La sala era gremita al punto che alcuni cittadini sono rimasti fuori, nonostante la pioggia.

Hanno risposto all’invito anche rappresentanti del Comune di Castellana Grotte di maggioranza e opposizione: “Tra questi – si legge in una nota – il Presidente del Consiglio comunale, dottor Maurizio Pace che ha assicurato ai presenti di adoperarsi affinché il Comune conceda al più presto la sala dell’assemblea per poter organizzare nuovi incontri informativi, affinché tutti i cittadini possano partecipare ed essere a conoscenza di ciò che sta avvenendo nel comune di Castellana Grotte. Aspettiamo ancora una volta “fiduciosi”, una presa di posizione costruttiva, seria e determinata da parte di chi è chiamato a rappresentare e difendere i propri cittadini, la sua terra e i reali interessi ad essa connessi, ricordando che la perdita di questi alberi non è solo un sopruso ai danni dei proprietari ma una perdita di inestimabile valore per tutto il territorio che li ospita: un danno irreversibile alla qualità e tipicità dei prodotti agricoli (apprezzati e venduti in tutto il mondo), al settore turistico, all’economia del paese, che ogni cittadino con un minimo di dignità, memoria e amore per la sua terra dovrebbe tentare di fermare”.

All’indomani di questo incontro sono ripresi gli espianti e, per questo, alle 15 di oggi ci si ritroverà tra via Vecchia Conversano e via del Tronco dove si terrà un momento di raccoglimento per salutare e ringraziare tutti quegli ulivi, mandorli e ciliegi abbattuti: una Preghiera per la nostra terra.

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