Monopoli, via Ariosto è diventata un cantiere: i condomini del civico 37 presentano un esposto al Comune

L’ampia carreggiata prima esistente, che permetteva la sosta ed il parcheggio su entrambi i lati e la percorrenza nei due sensi di marcia, non esiste più e si teme che la strada possa diventare a senso unico e con divieto di parcheggio e/o sosta sul lato della lottizzazione Pratimiramare

Tutti i condomini di Via Ariosto, 37 della lottizzazione Pratimiramare hanno sottoscritto un esposto presentato dall’Avv. Filippo Grattagliano al Comune che, successivamente sarà presentato anche in Prefettura e ad altri organi, in cui si chiede il ripristino della situazione preesistente sulla Strada Pubblica che passa davanti alla palazzina in cui abitano, dove metà carreggiata sarebbe stata praticamente inglobata, da privati, a servizio della palazzina posta difronte.

“In pratica – si legge in una nota pervenuta alla nostra redazione – si desume in grandi linee, che su quella strada dovrebbe esserci uno stretto marciapiede pare costeggiato da un tratto di pista ciclabile senza né capo né coda. Inoltre di fianco al tratto di pista ciclabile, poi, verso il centro della careggiata, sono stati allocati altri manufatti in cemento a forma di triangolo con due triangoli molto più grandi posti uno a nord ed uno a sud. In pratica, l’ampia carreggiata prima esistente, che permetteva la sosta ed il parcheggio su entrambi i lati e la percorrenza nei due sensi di marcia, non esiste più, con la prospettiva, a quel che si intuisce, che la strada possa diventare a senso unico e con divieto di parcheggio e/o sosta sul lato della lottizzazione Pratimiramare, dove abitano i sottoscrittori della presente. Pensiamo ci siano violazioni di norme nazionali e regolamentari, ma anche del minimo buon senso. L’aver permesso il 200% di residenzialità attraverso il PUE concesso nell’Area Pagano, che non poteva e non può andare a nocumento dei diritti dei cittadini che abitano in zona da oltre trent’anni. Al netto dei disagi che hanno subito e stanno subendo da quando si è insediato il cantiere, i sottoscrittori della presente non possono tollerare che si arrivi a far appropriare mezza strada pubblica da parte di un privato, superando ogni limite giuridico oltre che di buon senso e sana amministrazione”.