Tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 01:00 fino al 31 agosto
Da oggi, 5 agosto 2022, la mostra “Andy Warhol – Pop Art Identities” sarà visitabile anche di notte presso il Castello Carlo V, tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 01:00 fino al 31 agosto.
A cura di Maurizio Vanni e con il coordinamento del critico Lorenzo Madaro, è una selezione di opere d’arte originali di uno dei padri nobili dell’arte moderna, affiancate da video che offriranno al visitatore una visione esaustiva della vita e del lavoro di Andy Warhol (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987).
Obiettivo della mostra è indagare, oltre l’opera del grande artista americano, anche il pensiero, gli stati d’animo e il livello di coinvolgimento interiore che ha presieduto il suo lavoro. «Un percorso entusiasmante – spiega il curatore Maurizio Vanni – analizzato attraverso 33 opere che lo hanno reso celebre, anche grazie a una modalità comunicativa del tutto particolare. Quanta verità e quanta finzione c’è nei suoi lavori e nelle sue dichiarazioni, e che ruolo hanno giocato le diverse “maschere” che amava indossare a seconda dei momenti del suo cammino professionale?».
Da una parte quindi le problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza: la timidezza, la difficoltà nella comunicazione, l’aspetto estetico tutt’altro che gradevole causato soprattutto da un precario stato di salute, l’emarginazione da parte dei compagni di scuola e degli stessi familiari. Dall’altra la facilità nel disegno, il naturale senso estetico, l’innato desiderio di innovare unito all’ambizione di diventare un artista nel mondo dello star system. Oltre a quattro iconiche Marilyn del 1967, la mostra è ricca anche di opere meno conosciute e raramente esposte al pubblico, come i due Cantalupi del 1979. Presente in mostra anche un autoritratto dell’artista di Pittsburgh, serigrafia su carta del 1977. Un giovanissimo Miguel Bosè spicca in due serigrafie su carta del 1983 mentre a testimonianza della versatilità del suo genio artistico, sono esposte le copertine originali realizzate per gli LP di John Cale e dei Rolling Stone del 1981 e 1982.
«Le sue scelte, le sperimentazioni tecniche, i soggetti o gli oggetti ritratti scelti – spiega ancora il curatore – manifestavano ben oltre ciò che diceva. Warhol aveva intuito, prima di altri, come gli anni Sessanta americani fossero destinati a diventare l’epicentro vulcanico del “Tutto”, un microcosmo universale e globale che, di lì a poco, avrebbe rappresentato, a livello politico, economico e culturale, il mondo».