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Diagnosi di cancro in continuo aumento

L’importanza della prevenzione oncologica al centro di un incontro dell’Associazione Umanitaria “Lilly Colucci” con il Presidente Nazionale L.I.L.T. Prof. Schittulli

Gli ultimi dati dell’OMS sono allarmanti: le persone che riceveranno una diagnosi di cancro sono in continuo aumento, tanto che si stima che nel 2030 supereranno gli 11 milioni. Si stima, però, che il 30-50 per cento dei tumori possa essere prevenuto con comportamenti più salubri, come smettere di fumare, alimentarsi in modo sano ed equilibrato e sottoponendosi con regolarità a visite ed esami di screening.

La prevenzione è dunque l’arma più importante che abbiamo a disposizione per prevenire i tumori. Se ne è parlato nel corso di una conferenza organizzata a Monopoli dall’Associazione Umanitaria “Lilly Colucci” dal tema “La prevenzione oncologica e i tumori maxillo-facciali”.

All’incontro, patrocinato dal Comune di Monopoli e moderato dal Dirigente scolastico del Polo Liceale “M. Curie- G.Galilei”, prof. Martino Cazzorla, sono intervenuti l’Assessore allo Sport ed al turismo del Comune di Monopoli, dott. Cristian Iaia; il Prof. Francesco Schittulli, Presidente Nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (L.I.L.T.); il dott. Emanuele Carrozza, otorinolaringoiatra e dirigente medico dell’Asl di Taranto; il Presidente onorario dell’ Associazione Umanitaria “Lilly Colucci”, Grand’Uff. Barone Vitantonio Colucci.

Nel corso dell’incontro è emersa l’importanza della attiva partecipazione da parte dei cittadini in termini di prevenzione, diagnosi e cura per evitare l’insorgere delle patologie oncologiche. Occorre – ha detto il prof. Schittulli – «seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica, eliminare fumo e alcol, effettuare controlli periodici per l’individuazione precoce delle lesioni tumorali, indispensabile a garantire un’aspettativa di vita più lunga e una maggiore precisione nei trattamenti». Insomma: è necessario fare in modo che le patologie siano individuate tempestivamente, per assicurare un percorso terapeutico meno invasivo e traumatico, e tale da ridurre la possibilità che si rivelino fatali.