Castellana Grotte si affida alla Madonna della Vetrana per uscire dal covid: accesa un’unica fanóva simbolica

Il Sindaco Francesco De Ruvo è tornato a consegnare le chiavi della città alla sua Santa Patrona: “che oggi più che mai invochiamo affinché ci liberi dalla nuova epidemia”

Ieri sera, a Castellana Grotte, l’accensione di un’unica fanóva simbolica (evento legato al ricordo della preservazione della città dalla peste del 1691 in quanto i falò rievocano i roghi che vennero appiccati per bruciare gli abiti degli appestati per evitare il contagio) ha dato il via ai solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Vetrana, che liberò la città delle Grotte dal morbo: molte persone guarirono dopo l’applicazione del miracoloso olio della lampada votiva posta davanti alla sacra effige della Patrona di Castellana Grotte.

Così come allora, i castellanesi affidano alla Santa Patrona le sorti della propria città affinché la liberi dal covid.

“A nome di tutti i castellanesi – dichiara il Sindaco Francesco De Ruvo – ho ripetuto il rito della consegna delle chiavi come segno di fede e di fiducia di tutti noi nei confronti della Santa Patrona, che oggi più che mai invochiamo affinché ci liberi dalla nuova epidemia. Il passaggio delle chiavi, al termine del trasferimento della sacra immagine dal Santuario alla chiesa di San Leone Magno, è uno dei riti a cui sono più affezionato perché in quel semplice “dono” c’è tutta la profonda fede dei castellanesi che, come primo cittadino, mi onoro di rappresentare. Stiamo vivendo la festa patronale in modo molto diverso rispetto a quello a cui siamo affezionati e abituati. Abbiamo dovuto rinunciare a tanto in questi ultimi due anni ma oggi, come non mai, sono testimone della rinvigorita fede della nostra cittadina verso la Madonna della Vetrana. Stiamo dando un senso vero a tradizioni centenarie. Stiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa significa vivere una pandemia mondiale e nonostante questo, anzi proprio per questo, riusciamo a guardare più avanti e soprattutto più a fondo”.

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