Monopoli, vedovo grida allo scandalo sull’esumazione della defunta moglie. La ditta appaltatrice lo invita a farsi avanti

Riportate circostanze non corrispondenti a verità

In queste ore, sui social, non si fa altro che parlare di quanto riportato in un articolo pubblicato su di un settimanale locale, riguardante la presunta denuncia fatta da un vedovo in merito all’esumazione della sua defunta moglie.

Dopo dieci anni dall’inumazione della salma, sarebbe infatti giunto il momento del disseppellimento dalla fossa di sepoltura in terra: a tal proposito, l’uomo avrebbe riferito di essersi recato al Cimitero nel giorno stabilito e di aver scoperto che invece l’esumazione era già avvenuta il giorno precedente; chiedendo dove fossero finiti i resti di sua moglie, gli sarebbe stato risposto che erano stati adagiati in un terreno adiacente in cui avrebbe trovato un teschio e delle ossa “leggermente bruciacchiate” che, nonostante le perplessità sorte sulla loro reale appartenenza, avrebbe pulito prima di riporle in una cassetta ossaria.

Circostanze smentite dalla ditta appaltatrice del servizio di custodia e dei servizi logistici del cimitero comunale: l’esumazione o estumulazione avviene soltanto in presenza di almeno un familiare e, la salma non può che essere deposta nella camera di pulizia di resti mortali.

La domanda sorge spontanea: come mai si è preferito far pubblicare un articolo di giornale anziché rivolgersi al Comune o al Comando di Polizia Locale senza averlo comunicato seduta stante alla ditta?! Pertanto, si invita il denunciante a farsi avanti e recarsi presso gli uffici, altrimenti si provvederà ad adire le vie legali.