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Monopoli, residenti sul piede di guerra: basta movida selvaggia e scrivono al Prefetto

Chiesto l’intervento per sollecitare la Civica Amministrazione a rendere più vivibile la città

Le richieste dei residenti del centro storico di Monopoli per porre fine alla movida selvaggia


Il COMITATO dei RESIDENTI nel CENTRO STORICO ed in via PROCACCIA di Monopoli è ormai sul piede di guerra: dopo che l’attuale Amministrazione Comunale ha disatteso le richieste formulate nel corso di questi anni per trovare una soluzione alle problematiche ancora irrisolte che minerebbero la vivibilità del centro storico cittadino, facendolo inevitabilmente svuotare della sua anima, i suoi abitanti, ha inoltrato al Prefetto di Bari un documento sottoscritto, in soli due giorni da ben 180 residenti del borgo antico e di via Procaccia, esasperati dai disagi causati dalla “Movida Selvaggia”, invitando la cittadinanza a fare fronte comune con questo Comitato che continuerà nella sua azione perché Monopoli torni ad essere una città più vivibile ed in particolare l’invito è rivolto ai tantissimi che sui social lamentano quanto da denunziato perché si tengano pronti per una eventuale manifestazione pubblica di protesta.

“Il documento molto circostanziato e corredato da decine di foto prodotte dai residenti – scrive in una nota il Coordinatore prof. Angelo Giangrande – sottolinea la grave degenerazione che la cosiddetta “movida” ha subito negli ultimi anni nel nostro Centro Storico, in via Procaccia e non solo. Infatti, nel periodo estivo tali zone della città diventano delle vere e proprie “enclavi” dove le norme dello Stato sono sistematicamente ignorate con il beneplacito della locale Pubblica Amministrazione. Le Ordinanze Sindacali vigenti, il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Regolamento di Polizia Municipale, oltre a tutte le norme regionali e nazionali inerenti al contenimento dell’ inquinamento acustico e ambientale, nonché il decoro urbano e l’igiene, vengono sistematicamente ignorate, con contestuale mancanza di adeguati controlli”.

“Per i residenti di queste zone – spiega Giangrande – diventa difficile non solo riposare, ma anche svolgere serenamente qualunque tipo di attività all’interno delle proprie case, con conseguenze in termini di salute psico-fisica e di concentrazione sul lavoro, sia all’esterno sia all’interno. Infatti negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento di alcune tipologie di attività commerciali che si sono concentrate essenzialmente in due zone della città:

– il Centro Storico, dove c’è stato un proliferare di attività legate al “food”, come bar, ristoranti, osterie, pub, pizzerie e rosticcerie di ogni genere; la quasi totalità di queste attività si è dotata di sistemi di riproduzione di musica sia all’interno, sia all’esterno dei locali;

– via Procaccia, la via che parte dalla località Largo Porta Vecchia e si estende verso sud parallelamente alla costa per circa 3 km, dove c’è stato un aumento delle attività definite a supporto del “turismo balneare” che nelle ore pomeridiane, serali e notturne propongono intrattenimento musicale e danzante. Nei confronti di tale “sviluppo commerciale” gli scriventi non sono mai stati pregiudizialmente contrari, anzi, hanno sempre giudicato positivamente la rivitalizzazione del centro storico e della fascia costiera, tuttavia, la grave degenerazione del fenomeno verificatasi nell’ultimo lustro e che continua incessantemente, rappresenta una forma di irreversibile degrado del territorio, in termini di qualità della vita, decoro ambientale e condizioni igienico-sanitarie”.

“Come pure preannunciato nel nostro precedente comunicato – aggiunge il Coordinatore del comitato – poiché il nostro sindaco non ha inteso farci avere notizie circa la volontà della sua amministrazione di procedere alla definitiva approvazione del P.Z.A.,  questo Comitato in data 26 luglio u.s. ha pregato l’Assessore Regionale all’Ambiente di intervenire per la definitiva approvazione di detto importante strumento che deve dettare norme precise sul contenimento dei “rumori molesti” che sempre più frequentemente, anche in altre ampie zone del nostro territorio (città e contrade), creano disturbo al riposo”.

“Si coglie l’occasione – si legge nella nota – per sottolineare a quanto ci è dato sapere, che solo la Polizia di Stato, il cui Dirigente dott. Pedrotti questo Comitato ha incontrato nelle settimane scorse, di recente ed in almeno due occasioni è intervenuta per sanzionare chi, contravvenendo alle vigenti normative, diffondeva musica ad alto volume e questo non solo in città ma anche in contrada a testimoniare, come già detto, che il problema interessa tutto il nostro territorio”.