Legato al suo “rifugio” il destino di Tidiane, il “guardiano” dell’ex “Modugno”

Senza la sua volontà non ci sarebbe nulla da fare per il cittadino extracomunitario di origine senegalese, che dimora in precarie condizioni igienico-sanitarie sotto il porticato dell’ex scuola elementare, precludendosi una vita più dignitosa

 

Un paradosso tutto italiano è il caso riguardante Tidiane, il cittadino extracomunitario di origine senegalese che, ormai da anni, dimora sotto il porticato dell’ex scuola elementare “G. Modugno”, rifiutando qualsiasi tentativo di aiuto che gli possa consentire di vivere dignitosamente (come il dormitorio), prospettatogli da Servizi Sociali e Centro di Salute Mentale  che lo hanno collocato anche in una comunità, da cui è fuggito. 

Dopo essere stato sottoposto a TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), infatti, è tornato ad accamparsi lì, in quello che considera essere il suo “rifugio”, seppur sarebbe risultato irregolare sul territorio italiano: da fonti attendibili, sembrerebbe che Tidiane sia privo di documenti e che le leggi vigenti non consentano il suo inserimento nei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio). A suo carico sarebbe possibile far emettere soltanto il dodicesimo ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato, senza che nulla cambi.

Fino al 14 agosto scorso sarebbe potuto essere assunto per la sanatoria che gli avrebbe probabilmente consentito una collocazione dignitosa, ma nulla si sarebbe mosso, lasciandolo al suo destino.

Prosegue tuttavia l’interazione da parte del CSM e presto potrebbero finalmente esserci novità.