Piano d’azione della Guardia di Finanza
Sono 71.499 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti pugliesi della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 10.623 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile.
Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della Guardia di Finanza contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.
Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi (vgs. Allegato 1) si confermano al centro dell’attenzione operativa del Comando Regionale Puglia. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 4.613 interventi ispettivi.
Sono stati riscontrati 984 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) e denunciati 946 soggetti. Ammontano a 944 le indagini delegate dalla magistratura e a circa 238 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate. Le misure patrimoniali eseguite ammontano ad oltre 36 milioni di euro, mentre sono 26 le persone arrestate.
Importanti i risultati conseguiti a livello regionale dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 213, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni (vgs. Allegato 2).
Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 847 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 148 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 947 datori di lavoro per aver impiegato 2.820 lavoratori in “nero” o irregolari (vgs. Allegato 3).
Ammontano complessivamente a 465 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 624 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 104.000 tonnellate (vgs. Allegato 4).
Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 1.475 con 475 violazioni rilevate; sono, invece, 33 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto. Al riguardo, il Comando Regionale Puglia ha periodicamente disposto l’esecuzione di piani straordinari di interventi, finalizzati a prevenire e reprimere tale fenomeno illegale (vgs. Allegato 5).
I 538 interventi a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al sequestro di 26 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 18 mezzi aerei, navali e terrestri (vgs. Allegato 6).
Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 81 controlli.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA.
L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per la Regione Puglia: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico regionale.
È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato e degli Enti locali, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del territorio.
È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza pugliese nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019.
Ai 6.694 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 862 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 208 deleghe svolte con la Corte dei Conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale, comunitario e locale sono state pari a oltre 167 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 43,5 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 1.508 (vgs. Allegato 7).
Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per oltre 282 milioni di euro, a carico di 741 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per oltre 12 milioni di euro (vgs. Allegato 8).
I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 23,5% e al 93,96%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia (vgs. Allegato 9).
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato oltre 131 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a 831 milioni di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 101, di cui 7 tratte in arresto (vgs. Allegato 10).
Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF.
In questa prospettiva, anche in Puglia l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA.
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 15.005 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità (vgs. Allegato 11).
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.).
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) di Bari e Lecce sull’intero territorio regionale, anche mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello.
Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 1.191 soggetti; ammonta, invece, a oltre 180 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 160 milioni e di 43,5 milioni euro circa.
Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 120 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per oltre 5 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 89 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.
Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.
Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale.
Complessivamente sono stati eseguiti quasi 5.400 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (5.371) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti (vgs. Allegato 12) per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 80 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 210 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, 66 delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato a oltre 44 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 6 milioni di euro.
Sul fronte della prevenzione, i Reparti pugliesi hanno proceduto all’analisi di 1.620 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 1.583 sottoposte a più approfondite indagini, 31 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo.
Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio.
In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.
Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini marittimi sono stati, infatti, eseguiti 1.038 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per quasi 12 milioni di euro e hanno condotto all’accertamento di 451 violazioni nonché al sequestro di somme pari a oltre 312.000 euro, di cui oltre 205.000 euro per violazioni di carattere penale e 107.000 euro per violazioni amministrative.
Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico-imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari (vgs. Allegato 13), nonché i fenomeni usurari (vgs. Allegato 14) e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a oltre 100 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 509 milioni di euro (vgs. Allegato 15).
Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte). In tale comparto operativo sono stati denunciati 38 soggetti, 2 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 594.000 euro.
In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi pugliesi hanno eseguito 2.249 interventi e svolto più di 240 deleghe dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati oltre 38,4 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità (vgs. Allegato 16).
3 sono stati, infine, i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per la commercializzazione on line della merce contraffatta.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.
In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare.
A tale ultimo riguardo, il Comando Regionale Puglia, mediante i dipendenti assetti aeronavali, collabora con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera FRONTEX fin dal 2007, anno in cui sono state avviate le operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione europea.
Allo stato attuale, gli assetti aeronavali regionali vengono impiegati, relativamente al settore di competenza, nell’ambito dell’operazione “THEMIS 2019”, per il controllo del Mediterraneo centrale e meridionale, cui partecipano numerosi Paesi membri dell’UE, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali e sta, altresì, prendendo parte, con la propria flotta aeronavale, alle attività di sorveglianza in Grecia nell’ambito dell’Operazione “POSEIDON 2019”.
La Guardia di Finanza pone particolare attenzione nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste pugliesi: proprio qui, infatti, si è riacutizzato il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare, attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici e di motoscafi, in grado di trasportare velocemente ingenti quantitativi di droga.
Nell’ambito della lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti via mare, il Comando Regionale, attraverso gli assetti aeronavali del Corpo di stanza in Puglia ha sequestrato oltre 17,3 tonnellate di droga e arrestato 27 narcotrafficanti.
Parlando più in generale, ammontano a quasi 24 tonnellate le sostanze stupefacenti (di cui 17,3 tonnellate, appunto, in ambito di operazioni aeronavali) sequestrate dal Corpo tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: oltre 23 tonnellate tra hashish e marijuana, 52,5 kg di cocaina e circa 616 kg di altre droghe. 284 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 63 i mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati (vgs. Allegato 17).
Sul fronte dell’immigrazione clandestina, la Guardia di Finanza ha arrestato 33 scafisti e sequestrato 27 imbarcazioni, mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati, in totale 883.
LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
In aggiunta ai tre obiettivi strategici di natura operativa, ovvero il contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, agli illeciti in materia di spesa pubblica ed alla criminalità economico finanziaria, il Corpo persegue un ulteriore obiettivo “strutturale”: il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
In tale ambito, importante apporto viene assicurato dall’impiego dei militari specializzati “Anti Terrorismo e Pronto Impiego” (A.T.P.I.), i cosiddetti “Baschi Verdi”, i cui Reparti sono dislocati su tutte le province del territorio regionale, che, grazie al loro particolare addestramento e la conoscenza delle migliori tecniche di polizia, si caratterizzano per un peculiare dinamismo operativo.