Venerdì, ore 08:32
Terzo incontro interscolastico di “Intese dantesche”
La terza lezione interdisciplinare organizzata dall’IISS “Luigi Russo” e dal Polo Liceale “Galileo Galilei” con il patrocinio del Comune di Monopoli, è stata presentata lunedì 14 marzo presso l’Auditorium dell’IISS “Luigi Russo” di Monopoli. Il terzo appuntamento è stato incentrato sugli aspetti musicali legati alla Divina Commedia, non solo la musica che Dante conosceva, essendo essa stessa una delle discipline del quadrivium che il sommo poeta ebbe modo di studiare, ma anche la musica composta e ispirata alla Commedia. Il prof. Pierluigi Ostuni dell’IISS “Luigi Russo” e il prof. Paolo Testone del Polo Liceale “G. Galilei” hanno analizzato gli scenari musicali che caratterizzano le scelte poetiche delle tre cantiche, in particolare l’attenzione è stata rivolta su alcune terzine tratte dal III canto dell’Inferno, dal II canto del Purgatorio e dal XXXIII canto del Paradiso. I passi scelti hanno messo in luce come l’attraversamento nei tre regni dell’Oltretomba e la diversa condizione delle anime dei dannati, dei purganti e dei beati corrispondano ad un graduale passaggio musicale dalla disarmonia all’armonia, dalla dimensione terrena e dissonante dei suoni infernali ad una dimensione celestiale.
L’incontro si è arricchito della collaborazione della prof.ssa Cinzia Cannito, docente del Conservatorio “N. Rota” di Monopoli e degli studenti dell’ultimo anno del corso di Composizione e Direzione corale, Marco Leone, Massimo Mazzarelli e Rosangela Palmisano, che hanno composto per l’occasione alcuni brani presentati per la prima volta con il coinvolgimento anche di studenti e docenti del Liceo Musicale “Luigi Russo”.
Nella storia della composizione musicale non sono tanti i musicisti che hanno tratto ispirazione dai testi danteschi, se si esclude il madrigalista cinquecentesco Luzzasco Luzzaschi e Giuseppe Verdi che ha musicato l’Inno alla Vergine, con “Intese dantesche” è stato possibile a studenti e docenti avvicinarsi all’universale linguaggio della musica imparando a riconoscere alcuni espedienti necessari per comporre un madrigale, con cui sono stati resi i versi dell’Inferno “Quivi sospiri, pianti e alti guai”, o il passaggio dalla monodia alla polifonia nei versi “Amor che nella mente mi ragiona” che Dante affida al musico Casella, essendo da poco giunto sull’isoletta del Purgatorio e avendo bisogno di ritrovare nell’amoroso canto dell’amico quei suoni familiari che riuscivano a placare ogni affanno, o la solennità e l’armonia con cui è stato musicato l’Inno alla Vergine che Dante affida a San Bernardo da Chiaravalle, in cui la complessa struttura dei versi chiude alcuni dei dogmi della fede cristiana.
Se i sospiri, i lamenti e i pianti risuonano “per l’aere sanza stelle”, è la dolcezza che anima il canto del Purgatorio e l’armonia regna nelle sfere celesti. L.T.