
«Lavoriamo per pura ed esclusiva passione, sacrificando tempo libero, energie, risorse personali e per ottenere riconoscimenti solo da ragazzi e genitori quali cartine di tornasole di successi»
Convenzione Stadio: il punto della situazione in attesa della firma
In merito alla questione della convenzione dello Stadio Comunale “Vito Simone Veneziani”, sabato scorso, la nostra redazione di “The Monopoli Times” ha pubblicato un’intervista esclusiva rivolta al Presidente dell’SS Monopoli 1966 Enzo Mastronardi, il quale ha precisato: «mentre noi facciamo attività per il bene della città senza nessuno scopo speculativo, le altre associazioni perseguono uno scopo sociale, ma che non è esclusivo; ovvero agiscono anche per mettersi qualcosa in tasca».
Sentitasi tirata in ballo, l’ASD Esperia di Monopoli ha contattato la nostra redazione per replicare e mettere i puntini sulle “i”, puntualizzando che: «lavoriamo per pura ed esclusiva passione, sacrificando tempo libero, energie, risorse personali e per ottenere riconoscimenti solo da ragazzi e genitori quali cartine di tornasole di successi».
“L’Associazione Sportiva Esperia, suo malgrado, si vede costretta ad intervenire in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Enzo Mastronardi, in occasione della necessaria rivisitazione “convenzione utilizzo stadio”. Riconosciamo preliminarmente la professionalità del Presidente – spiegano dalla realtà associativa – la sua guida ferma, precisa ed oculata della SS Monopoli Calcio ed i relativi successi sin qui ottenuti, la disponibilità a collaborare in filiera e poco ci interessa entrare nelle ragioni della società da lui rappresentata per un aggiornamento dei costi di gestione. È noto a tutti che l’Esperia è così: lavoro, lavoro, testa bassa e ancora lavoro senza perdersi in inutili polemiche e chiacchiere da bar”.
Dal 1988, l’ASD Esperia Monopoli è fiera di essere un’associazione dilettantistica: «che ha perseguito questa strada, mantenendo sempre la propria identità a partire dalla stessa denominazione. Sarebbe troppo facile sciorinare – riprende – le numerose attività che la contraddistinguono e danno lustro alla città di Monopoli, nonché le problematiche sociali che con discrezione affronta e risolve con l’unico fine quello di strappare un sorriso a chi magari non può permetterselo».
Difatti, «l’attenzione è rivolta solo ai ragazzi, al loro sviluppo, alla loro crescita umana, alla loro sicurezza e salute così come tutte le risorse economiche che vengono INTERAMENTE investite per la persecuzione di questi fini. E’ con estrema meraviglia, pertanto, che constatiamo l’inusuale spocchia con cui lo stesso Presidente prende le distanze dalle associazioni in generale accusandole, sempre genericamente e senza fare le opportune distinzioni, di attività speculative, mentre lui opererebbe per il bene cittadino. Sarebbe semplice richiamare la politica decubertiana a chiarire la sostanziale differenza tra attività dilettantistiche nelle quali sono impegnate le associazioni e quelle professionistiche quale la SS Monopoli calcio, le prime squisitamente filantropiche, le seconde sottoposte a processi gestionali per i quali il profitto non è sconosciuto. Da qui anche le differenze di utilità sociali, che sarebbe inutile richiamare in quanto universalmente riconosciute quali prevenire devianze sociali e insegnare capacità relazionali. Importante è infine – aggiunge l’Esperia – sottolineare la differenza tra i quadri dei rispettivi istituti per precisare che quelli impegnati nelle associazioni come l’Esperia, lo fanno per pura ed esclusiva passione, sacrificando tempo libero, energie, risorse personali e per ottenere riconoscimenti solo da ragazzi e genitori quali cartine di tornasole di successi. Tutto ciò premesso chiediamo cortesemente al Presidente Enzo Mastronardi di valutare opportunamente la collaborazione (senza finalità di lucro da parte dell’Esperia come è ben noto allo stesso Presidente) che ci ha visto sin qui vicini ed a un maggiore rispetto dei singoli ruoli che le nostre reciproche istituzioni svolgono sul piano sociale ed economico”.