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Monopoli, modelli in carne ed ossa al “Luigi Russo”

L’unico Liceo Artistico di Puglia ed uno dei pochissimi in Italia ad aver introdotto, o reintrodotto se vogliamo, questa pratica di studio della figura umana

Da quest’anno scolastico, per la prima volta nella sua storia, il Liceo Artistico Statale “Luigi Russo” di Monopoli offre un’importante opportunità ai suoi alunni del triennio finale dell’indirizzo “Arti Figurative”: quella di studiare la figura umana attraverso l’osservazione di una modella vivente in posa.

Studio di nudo, di Ines Ventrella; matita su carta, cm. 50 x 70

L’attività di posa di modelli in carne ed ossa ha una tradizione antichissima, come è noto, negli studi d’artista e viene tutt’ora praticata nelle Accademie di Belle arti, ma con molta minor frequenza nei Licei Artistici. 

A quanto mi risulta – ci spiega il Dirigente del “Luigi Russo”, professor Adolfo Marciano, tra l’altro laureato proprio in Storia dell’Arte – ad oggi la mia scuola è l’unico Liceo Artistico di Puglia ed uno dei pochissimi in Italia ad aver introdotto, o reintrodotto se vogliamo, questa pratica di studio della figura umana, che ritengo sia di fondamentale importanza per lo sviluppo delle abilità e competenze degli studenti in questa fase della loro formazione artistica. 

Del resto – continua Marciano – nell’ambito delle Indicazioni Nazionali per i Licei, Decreto interministeriale 211 del 2010, laddove si tratta delle “Discipline pittoriche” nel secondo biennio dell’Artistico, è esplicitamente ricordato che “è necessario che lo studente acquisisca la capacità di analizzare, riprodurre e rielaborare la realtà e alcune opere pittoriche antiche, moderne e contemporanee, osservando modelli tridimensionali, bidimensionali e viventi”. 

Analoga disposizione è prevista, nel Decreto, per “Discipline plastiche e scultoree”: “è necessario che lo studente acquisisca la capacità di analizzare, riprodurre e rielaborare la realtà e alcune opere plastico-scultoree antiche, moderne e contemporanee, osservando modelli tridimensionali, bidimensionali e viventi.

E’ per questo che ho accolto con convinzione e favore il suggerimento che mi è venuto da due tra i più validi ed esperti docenti del Liceo, la Professoressa Maria Quaranta e il Professor Donatello Grassi, e, attraverso i dovuti passaggi burocratici e amministrativi, ho assicurato questa ulteriore opportunità di crescita formativa ai nostri studenti, assumendo una modella vivente che posasse per loro durante alcune ore ogni settimana.”

Proprio la professoressa Quaranta traccia un bilancio di questa esperienza, ed è un bilancio senz’altro più che positivo:

L’attività sta dando ottimi risultati sul piano tecnico e sta riscuotendo grande entusiasmo tra gli allievi. La presenza della modella vivente infatti favorisce un’atmosfera di grande concentrazione, a cui nella scuola post DAD non eravamo quasi più abituati.

Inoltre c’è da dire che lo studio dal vero del corpo umano non è in nessun modo paragonabile alla riproduzione da opere bidimensionali o tridimensionali già esistenti: in primo luogo perché affida completamente allo studente la capacità di trasformare la realtà in disegno e in scultura, arrivando autonomamente a sviluppare delle soluzioni grafiche e plastiche che sono del tutto personali, oltre a rendersi conto dal vero del rapporto che intercorre tra figura e spazio e fare i conti con le difficoltà prospettiche. In più, il docente ha la possibilità di far posizionare il modello in pose plastiche funzionali ai progetti ideati e di verificare costantemente, in ogni momento, la correttezza delle proporzioni del corpo ritratto dagli alunni”. 

Conclude il Dirigente Marciano:

“Chi ha seguito le vicende del Liceo Artistico in questo primo anno del mio incarico, ha avuto modo di constatare la mia costante attenzione a che gli studenti siano messi nelle condizioni di vivere, già da subito, esperienze e situazioni formative che li preparino al loro presumibile futuro, sia esso in ambito lavorativo che in ambito accademico. 

Rientrano in questa prospettiva le diverse ed importanti “commissioni” che la scuola ha accettato da Enti pubblici e Associazioni, come pure la partecipazione a concorsi e, non ultima per importanza, l’introduzione della modella vivente nell’offerta formativa della scuola”.