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La “magia” dell’interesse composto: cos’è e come si calcola?

L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio l’economia mondiale su larga e piccola scala. Ad un anno dallo scoppio della pandemia, ciascun settore produttivo sta ancora cercando di riprendersi e l’incertezza è all’ordine del giorno. Vince, quindi, chi semina per il lungo periodo. La morale che si può trarre davanti a questi dati è che la programmazione ragionevole e studiata vince sempre. Lavorare proprio come un contadino: piantare, curare, e aspettare l’arrivo della stagione per raccogliere i frutti. Parcheggiare i risparmi e lasciarli maturare grazie ad un incentivo, grazie alla “magia” dell’interesse composto.  L’ottava meraviglia del mondo, lo definiva Albert Einstein, ed in effetti è considerato la più potente arma per far crescere in modo esponenziale la ricchezza di un investitore nel tempo.

La magia risiede proprio in questa crescita, che si distingue da quella lineare di un tipico interesse semplice. L’interesse composto rappresenta una delle più famose leggi della matematica finanziaria, perché consente di calcolare l’ammontare di interessi o il capitale a scadenza in un determinato orizzonte temporale. Stando all’ultimo Rapporto sul Risparmio 2020, 20 milioni di risparmiatori italiani non conoscono il significato del calcolo dell’interesse composto. In realtà, però, rappresenta il segreto per accumulare grandi patrimoni: l’effetto consiste nel reinvestimento degli interessi e la plusvalenza ottenuta, così che la percentuale di guadagno cresce nel tempo, diventando sempre più importante.

La formula di  base per il calcolo dell’interesse composto è M = C x (1 + r x t), in cui il montante è uguale al capitale, moltiplicato per gli interessi (1 +3) per i periodi dell’investimento, ma esistono diversi strumenti per il calcolo dell’interesse composto, utilizzati partendo dal capitale iniziale, dalle aggiunte annuali e dal tasso d’interesse in relazione agli anni di crescita.

Il regime di capitalizzazione composta viene applicato anche e soprattutto al sistema di previdenza complementare, in cui i contributi versati nel fondo pensione vengono investiti nei mercati finanziari generando degli interessi che vengono a loro volta investiti. La previdenza complementare, infatti, si basa essenzialmente sulla destinazione del proprio TFR ad un fondo previdenziale: questo fondo investe le somme negli anni e le implementa per far sì che alla fine della propria carriera lavorativa queste vengano restituite al lavoratore sotto forma di pensione integrativa.

I tagli sulle pensioni nel Sud Italia, ad esempio, hanno dimostrato come quello dell’interesse composto sia uno strumento assolutamente necessario ad implementare l’assegno pensionistico in modo che alla fine di una vita di lavoro si possa aspirare ad uno stile di vita sereno e decoroso.