Rivolta particolare attenzione a temi importanti per il territorio
Si avvicina il fatidico 26 maggio in cui si è chiamati ad esprimere il proprio voto in occasione delle Elezioni Europee 2019 ed il Popolo della Famiglia di Monopoli, l’unico partito ad aver espresso ben due candidature: Mirco Fanizzi e Katia Acquaviva, spiega i capisaldi del suo programma incentrati su temi importanti per il territorio.
Uno di questi è la lotta alla denatalità.
«Il Popolo della Famiglia (PdF) individua nel crollo della natalità la prima emergenza nazionale cui porre rimedio, perché le conseguenze di un saldo nati-morti costantemente negativo sono devastanti e capaci di minare inevitabilmente le colonne portanti di un intero sistema sociale che diamo per scontato, e che invece crollerà in assenza di una ripresa del tasso di natalità – commenta Fanizzi – Allo stesso tempo, dal punto di vista valoriale, si vuole mettere al centro la cultura della vita e la figura della donna madre. Per invertire il trend negativo il PdF ha terminato la raccolta di firme per la proposta chiamata “Reddito di Maternità”. Si tratta di una indennità di 1.000 euro al mese, che la donna che intende dedicarsi alla crescita dei figli in via esclusiva può percepire, se vive in un nucleo familiare dal reddito inferiore ai 60mila euro annui. L’indennità, diviene vitalizio nel caso di maternità adottiva, di un bambino con disabilità e al quarto figlio».
Tra gli altri temi, si parla anche di: «tutela dell’ambiente e dei nostri Ulivi, riconversione dell’asset produttivo dell’Ilva e della centrale di Cerano, ampliamento delle infrastrutture in particolare porti e aereoporti. Vogliamo rendere la Puglia la California del Sud Europa – spiega –attraverso lo sviluppo dei pilastri della terza Rivoluzione Idustriale e della Green Economy, tutela totale del nostro prodotto agricolo e del nostro MadeInPuglia, solo così possiamo abbattere la piaga della mancanza di lavoro e della emigrazione dei giovani pugliesi».
«In questi anni – commenta Fanizzi – è mancata una connessione con l’Europa, le informazioni arrivate in Europa più delle volte sono risultate frastagliate e poco credibili – aggiunge, concludendo – urge creare una Task Force in grado di esaminare realmente il problema; i fondi messi a disposizione dall’Europa sono necessari prima di tutto per la bonifica e la sanificazione dei nostri terreni. Il blocco totale dei pesticidi, banditi dagli Usa, è un atto dovuto non solo per la tutela dell’ambiente ma soprattutto per la salute del cittadino. 20.000 ricerche scientifiche dimostrano come i pesticidi che si intende usare, provocano danni irreversibili all’uomo: modifica del genoma umano, sterilità, demenza senile e tumori al colon sono i principali effetti. A noi la resistenza, la Procura della Repubblica farà il resto».