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Ex cementeria, le proposte dell’opposizione per ridisegnare l’Ambito P1

Conferenza stampa a fronte della presentazione dell’ultima variante del progetto della Solemare

Conferenza stampa, ieri, delle forze politiche d’opposizione a fronte della presentazione dell’ultima variante del progetto Solemare avvenuta l’11 luglio scorso da parte del Sindaco Angelo Annese ai consiglieri comunali eletti alle scorse Amministrative, ancora in attesa di essere ufficializzati dalla Commissione Centrale Elettorale.

LA NOTA DIRAMATA DALLA MINORANZA

La nuova “versione” progettuale sarà ormai ad horas presentata in Conferenza di Servizi (CdS), a seguito dell’aggiornamento della Conferenza convocata dall’ex Sindaco Emilio Romani. Convocazione di cui non abbiamo condiviso né metodo (nessun passaggio in consiglio comunale o in commissione consiliare, come richiesto dalla delibera d’indirizzo n.32/2017) né tempistica (a quattro giorni dalla fine del mandato, prima di un cambio di Amministrazione i cui tempi non sono certi, e che costringerà gran parte del dibattito a svolgersi nel mese di agosto, dato che la CdS deve concludersi entro il 4 settembre 2018).

Il progetto, a seguito di numerose e non affatto trascurabili osservazioni degli Enti sovraordinati competenti, tra cui la Soprintendenza e la Regione Puglia (Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio), è stato profondamente modificato dalla Società proponente, tanto da definirne una quarta versione e il nuovo Sindaco sentire l’esigenza di presentarlo ai consiglieri comunali in maniera informale (stante, appunto, il ritardo nella proclamazione degli stessi).

Il lacunoso, a dir poco, e “addolcito” verbale della prima CdS dello scorso 6 giugno, redatto dal Comune di Monopoli, è per fortuna completato dalle relazioni di alcuni Enti preposti, che hanno segnalato i principali punti di intervento, tra i quali spicca la richiesta di una migliore illustrazione di dove si evinca il “prevalente interesse pubblico” (il chi-fa-cosa, ripetutamente sollevato dal geom. Loschiavo della Regione Puglia, e in che modo venga soddisfatto il criterio dell’interesse pubblico) e una maggiore interazione reale dell’area P1 con l’assetto dell’intera città, non solo dal punto di vista ambientale ed edilizio, ma soprattutto urbanistico e funzionale, in linea con la posizione strategica dell’area oggetto dell’intervento.

Tuttavia, non possiamo non notare come, nell’arco di tre anni e quattro varianti progettuali, lo schema di assetto funzionale di base del progetto si sia enormemente avvicinato a quanto proposto da tecnici e cittadini già nel gennaio 2016, ridefinendo una migliore interazione tra il porto e la città, e ristabilendo un assetto viario parallelo e non perpendicolare alla linea di costa, come da consolidata tradizione storico-urbanistica della città.

Tutto questo ci porta ad affermare che, se l’Amministrazione Romani avesse promosso, invece di negarlo ostinatamente, quel percorso di partecipazione e condivisione, sollecitato per anni in città da molti e con ogni mezzo, oggi il cantiere della Solemare sarebbe già aperto, con innegabili vantaggi per la collettività intera oltre che per il privato.

Invece questo non può ancora succedere, e non è detto che succeda, perché invece di proseguire sulla strada della concertazione, si prosegue per correzioni successive, strettamente connesse agli input condizionanti degli enti, dai quali dipende l’esito dell’Accordo di programma, senza alcuna passione e senza proprie attenzioni progettuali.

Sono stati trascurati volontariamente aspetti specifici del progetto che avrebbero rischiato di portarci lontano e non cogliere il vulnus della questione (per esempio: l’assenza di una caratterizzazione dei materiali costituenti le due ciminiere e i costi del necessario consolidamento statico; la computazione del valore del fabbricato “Gaslini” a compensazione di oneri invece che quale sgravio dei costi sostenuti dal privato in fase di demolizioni e bonifiche; una promiscua parcellizzazione di superfici e fruizioni, tra pubblico e privato, estrememente ambigua e degna di ben altra concertazione progettuale, in questo caso completamente inesistente e, quindi, del tutto ingiustificabile). Obiettivo della conferenza stampa, invece, è stato presentare tre punti strategici, che per noi risultano ineludibili per un’accettabile soluzione progettuale concordata, almeno in “zona cesarini”, e che, se prontamente accolti, potrebbero rendere il progetto molto più forte in Conferenza, in quanto permetterebbero al neo Sindaco di farsi realmente interprete dell’interesse generale e rappresentare finalmente la volontà dell’intera comunità di fronte agli Enti preposti.

I tre punti sono i seguenti:

  • l’asse stradale, prolungamento dell’attuale via Vasco fino a ricongiungersi alla via Ungaretti (vicino all’ingresso del porto commerciale), deve rimanere carrabile per esigenze legate all’attuale sistema di mobilità urbana, non superabili in tempi brevi;
  • le “piastre”, edifici a un piano ricavati nel salto di quota tra il quartiere ottocentesco e le banchine portuali, devono essere dedicate, almeno nelle aree di cessione al Comune, prevalentemente a un vasto parcheggio interrato nascosto, indispensabile a una rimodulazione e ampliamento delle zone pedonali all’interno dello stesso quartiere ottocentesco;
  • in assenza di una concertazione progettuale tra privato, proprietario delle aree originarie, e saperi esperti della città (inclusi i portatori di interessi delle categorie coinvolte), l’area di cessione al Comune (almeno il 50% di quelle private) deve rimanere omogenea e ubicata dalla parte dello specchio d’acqua del porto.

Chiediamo al sindaco Angelo Annese di differenziarsi dal suo predecessore sulla vicenda e di prendere in considerazione la presente proposta, cogliendo con attenzione ogni spunto e intervento provenienti dai suoi cittadini, per meglio rappresentare le istanze della collettività, incluse le condizioni riportate nella delibera di Consiglio comunale n.32/2017, più volte tradite e che pure, ad oggi, rimangono l’unico “baluardo” per un’azione degna del Primo Cittadino nel maldestro Accordo di programma in corso di attuazione. Inoltre, chiediamo che in Conferenza di Servizi venga definitivamente precisato in cosa consista il prevalente interesse pubblico, alla base dell’Accordo di programma, a carico di chi ricadano i costi dei vari interventi e a quale titolo.

Infine, prendiamo atto delle interessanti e preoccupate domande emerse, durante la conferenza stampa, non solo dai giornalisti presenti ma anche dai rappresentanti dei circoli nautici, dei cantieri navali e dei condomini limitrofi all’area in questione.

Monopoli 19 luglio 2018

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