Al momento stai visualizzando Oltre 8000 visitatori in 38 giorni per Miró al Castello

Oltre 8000 visitatori in 38 giorni per Miró al Castello

Fino al 15 luglio un’antologia di circa 90 opere grafiche, appartenenti a quattro serie complete

Continua il successo della mostra “Joan Miró. Opere Grafiche 1948-1974” al Castello Carlo V di Monopoli che in trentotto giorni di apertura ha registrato oltre 8077 visitatori. La mostra è un itinerario nell’affascinante creatività del surrealista Miró, visitabile fino al 15 luglio.

La prestigiosa esposizione di Monopoli è un’occasione unica per scoprire il meraviglioso mondo di Miró dal quale lasciarsi incantare. La mostra accompagna il visitatore alla scoperta dell’alternanza armoniosa di segni, di immagini vibranti di colori e di versi, per sorprendersi di inattese visioni e libertà espressiva.

Le quattro serie in mostra sono Parler Seul (1948-50), Ubu Roi (1966), Le Lézard aux Plumes d’Or (1971) e Les Pénalités de l’Enfer ou les Nouvelles-Hebrides (1974). Quattro capolavori realizzati tra il 1948 e il 1974 che raccontano il “sogno poetico” di Miró, quella sua capacità di oggettivare le immagini della fantasia e di esprimerle attraverso un linguaggio assolutamente personale. Sperimentatore di tecniche e materiali, Miró – come Chagall, Picasso, Braque – si rivolse alla litografia affascinato dalle sue molteplici potenzialità in termini di espressione artistica. Scriveva Miró: “Niente semplificazioni né astrazioni. In questo momento io non mi interesso che alla calligrafia di un albero o di un tetto”.

Miró dialogò con l’opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del Dopoguerra. La serie di litografie Parler Seulracconta l’omonimo poema scritto da Tristan Tzara durante la degenza nell’ospedale psichiatrico di Saint-Alban nel 1945. La serieUbu Roi è composta da coloratissime e corpose litografie: Ubu è un personaggio grottesco le cui funzioni viscerali dominano su quelle intellettuali e rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana.

Le Lézard aux Plumes d’Or (“La lucertola dalle piume d’oro”) rappresenta la fusione compiuta tra immagine e testo poetico, in una equilibrata coesistenza di grafismo e immagini.

Con il ciclo Les Pénalités de l’Enfer ou les Nouvelles-Hebrides Miró rende omaggio al poeta francese scomparso Robert Desnos, anch’egli esponente del surrealismo. Le opere lavorano su suggestive giustapposizioni di grafemi, forme e contrasti cromatici, in un particolare formato delle tavole.