VIDEO/FOTO – Grandi festeggiamenti in onore di Santa Barbara a Monopoli

Lunedì, ore 11:15

Celebrata una santa Messa per la Patrona della Marina Militare 

Condividere i festeggiamenti con l’intera comunità monopolitana è il sentimento che ha animato il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Capitaneria di Porto di Monopoli, T.V. (CP) Salvatore De Crescenzo ed i marinai in quiescenza dell’A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) Sezione di Monopoli presieduta dal Cav. Martino Tropiano nel ritrovarsi, nella soleggiata mattinata di ieri, all’interno della Chiesa di San Francesco d’Assisi per partecipare ad una sentita celebrazione eucaristica (officiata da don Stefano Mazzarisi) in onore di Santa Barbara, la Patrona della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, degli architetti, minatori, moribondi, fucilieri ed artificieri.

Anche quest’anno, in città, i festeggiamenti in onore della Santa (invocata contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa) si sono così rinnovati alla presenza del Console Onorario della Repubblica di Croazia per la Regione Puglia Rosa Alò, del Sindaco e del Comandante della Polizia Locale del Comune di Polignano a Mare, Domenico Vitto e Maria Centrone, oltre che di altre autorità civili e militari tra cui il Sindaco di Monopoli Ing. Emilio Romani, il Vice-Sindaco del Comune di Monopoli Giuseppe Campanelli, il Comandante Magg. Giuseppe Campione della Compagnia dei Carabinieri di Monopoli ed una delegazione del locale Comando di Polizia Municipale, delle forze combattentistiche e d’arma (A.N.P.S., A.N.C., e A.N.C.R. di Monopoli), dei bambini del catechismo, dei rappresentanti delle cooperative ed agenzie della pesca e, del Presidente del G.A.C. (Gruppo di Azione Costiera) “Mare degli Ulivi” di Monopoli, Pierantonio Munno.

Un pensiero anche al Presidente Onorario Italo Barletta ed al socio Ippolito dell’A.N.M.I. di Monopoli (entrambi recentemente scomparsi), oltre che ai due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Al termine della celebrazione eucaristica, è stata data lettura della Preghiera del Marinaio.

In conclusione, dopo l’intervento del Comandante De Crescenzo, il Sindaco del Comune di Monopoli Emilio Romani ha consegnato gli attestati ai tre marinai che, a bordo della motovedetta CP 887, lo scorso 11 novembre, hanno salvato la vita ad una donna che in località Pantano aveva deciso di farla finita.

Nel pomeriggio, la festa si è spostata all’interno della Sala Ricevimenti “Copacabana” di Monopoli per un interminabile momento conviviale (animato dal cantante monopolitano Vito Mastrorosa in arte Mavì e dal collega Scarano), oltre che dal giovane basso baritono Alberto Comes che con la sua possente voce ha intonato “O Vergine della Madia” e l'”Ave Maria”, durante il quale c’è stata anche l’estrazione dei biglietti della lotteria.

Per l’occasione, il Presidente A.N.M.I. di Monopoli, Cav. Tropiano, ha rivolto il pensiero e l’augurio di Santa Barbara a tutti i militari impegnati in missione sia in Italia che all’estero.

 

BARBARA DI NICODEMIA

Santa Barbara nacque a Nicodemia nel 273 d.C..

La leggenda narra che durante la regnanza dell’imperatore Massimiliano, il suo collaboratore Dioscoro (padre di Barbara di Nicodemia) rinchiuse la figlia all’interno di una torre, perché adulata da diversi pretendenti che si contendevano tra loro per averla in sposa.

Sebbene la torre dovesse avere soltanto due finestre, Barbara convinse a farsene costruire una terza come simbolo della SS Trinità. La santa, infatti, aveva segretamente consacrato la sua vita a Dio.

Quando il padre Dioscoro scoprì che sua figlia professava la fede cristiana, decise di condurla al martirio: nonostante le atroci torture, Barbara non manifestò segno di cedimento e così il prefetto Marciano ne ordinò la decapitazione; fu lo stesso padre a decapitarla con la sua spada, venendo nel 288 d.C. circa incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.

Santa Barbara fu così prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo e fu eletta a Patrona di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa.

Infatti, la martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia”…

La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un’immagine della santa “perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare”… (Padre Alberto Guglielmotti).

Preghiera del Marinaio

A Te, o grande  eterno Iddio,

Signore del cielo e dell’abisso,

cui obbediscono i venti e le onde, noi,

uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d’Italia,

da  questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.

Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.

Dà giusta gloria e potenza alla  nostra bandiera,

comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;

poni sul nemico il terrore di lei;

fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,

più forti del ferro che cinge questa nave,

a lei per sempre dona vittoria.

Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.

Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,

benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.

Benedici!

Autore della “Preghiera del marinaio” fu lo scrittore Antonio Fogazzaro, nato a Vicenza il 25 Marzo 1842. Fogazzaro la scrisse nel 1901, sollecitato dal vescovo di Cremona, Bonomelli, cui stava a cuore lo spirito religioso dei marinai.

Il comandante del “Giuseppe Garibaldi” Capitano di Vascello Cesari Agnelli, colpito dalle parole della preghiera del Fogazzaro, chiese e ottenne nel Marzo di quell’anno, dall’allora ministro della Marina, Ammiraglio Costantino Morin, l’autorizzazione a recitarla in navigazione prima dell’ammaina bandiera, quando l’equipaggio è schierato a poppa. Da allora tale consuetudine si diffuse rapidamente su tutte le navi della flotta, tanto che nel 1909 la “Preghiera Vespertina” era già comunemente conosciuta come “Preghiera del marinaio italiano” e ne era stata resa obbligatoria la lettura a bordo.

La “Preghiera del marinaio” viene attualmente letta, oltre che prima dell’ammaina bandiera in navigazione, anche al termine delle messe a bordo, nelle caserme e negli stabilimenti della marina e alla conclusione delle funzioni religiose celebrate in suffragio di marinai deceduti.

A BREVE, IL VIDEO DEI FESTEGGIAMENTI


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