Sospesi i servizi radiologici

Venerdì, ore 23:40

Monta la protesta. Angelo Giangrande solleva la questione

 

 

Si torna a parlare dell’ospedale “S. Giacomo” di Monopoli.

Alcuni disagi si starebbero infatti verificando in radiologia. A sollevare la questione è la Conferenza per la difesa delle strutture sanitarie cittadine attraverso il coordinatore, prof. Angelo Giangrande.

LA NOTA

Ancora disservizi presso le nostre strutture sanitarie.
Da tempo è fuori uso la sviluppatrice presso l’U.O. di Diagnostica per Immagini del “S. Giacomo” per cui sono bloccate le radiografie.
Questo inconveniente è ricorrente per cui questo Comitato da tempo ha sollecitato l’acquisto di nuovi macchinari per far fronte alle necessità di un Ospedale che si vuol definire di eccellenza.
Si rimarca che gli esami radiologici sono essenziali per le tante patologie che presentano i numerosi ricoveri presso il pronto Soccorso e non solo.
Si verifica, infatti, che spesso i pazienti che ne fanno ricorso vengono trasportai in ambulanza presso altri centri con gli immaginabili ulteriori costi!
E dobbiamo anche segnalare che se dietro anche le nostre sollecitazioni, il personale tecnico presso detto servizio è aumentato nell’ultimo periodo, ora lo stesso è ugualmente carente per guasti alla strumentazione per cui siamo punto e daccapo! E se al “S. Giacomo” si piange al “S. Camillo” non si ride! Infatti da tempo non si eseguono esami alla mammella per i frequenti guasti al gruppo di continuità causati da pur lievi sbalzi dell’intensità elettrica. Risulta, infatti, che le già lunghe liste di attesa ora sono completamente bloccate e ci sono pazienti che non riescono ad effettuare detto esame sin dallo scorso mese di giugno: alla faccia della tanto decantata prevenzione! Alla luce delle suddette considerazioni questo Comitato,m ormai esasperato, sollecita le SS.LL. ad adoperarsi perché con ogni urgenza si ponga finalmente la parola fine alle ricorrenti disfunzioni lamentate precisando che in caso contrario si darà corso a incisive manifestazioni di protesta e, non ultimo, chiedendo le dimissioni di coloro che con i loro comportamenti omissivi si rendono responsabili delle suddette gravi carenze che mettono a repentaglio la salute dei nostri concittadini.