Marcello Fois sarà ospite de “L’appetito vien sfogliando”

Mercoledì, ore 00:02

Appuntamento a giovedì prossimo, 23 luglio ‘15, alle ore 20.00

Continua con grande successo di pubblico “L’appetito vien sfogliando”, la rassegna di letteratura che ospita importanti scrittori italiani. Si prosegue giovedì prossimo, 23 luglio ‘15, alle ore 20.00,  con la presenza di un altro grande e atteso scrittore italiano, Marcello Fois,  che presenta il suo ultimo romanzo “Luce perfetta”, edito da Einaudi. Dopo Stirpe”Nel tempo di mezzo”, Marcello Fois firma la  terza parte della saga della famiglia Chironi. Gli anni Ottanta tra citazioni letterarie, musica pop e  vicende legate alla storia nazionale recente in una Sardegna  che fa i conti  con il passato. “Luce perfetta è un romanzo che pone domande sulla contemporaneità e sul tempo in una continua tensione drammatica servita da una struttura rigorosa, grande ritmo e da una  scrittura sempre tesa e  vigile.  A dialogare con l’autrice sarà il giornalista Francesco Pepe.

Si ricorda che “L’appetito vien fogliando” è una originale formula che scommette sulla valorizzazione del territorio in cui il giovane imprenditore, Leonardo Salerno del Samarè Risto Art opera imprenditorialmente, scegliendo di coniugare l’opportunità di far conoscere l’eccellenza gastronomica e aprendo le porte alla cultura letteraria.  La comunicazione e i contenuti dell’evento sono curati da “Il riscatto delle cicale”, studio di comunicazione, mentre la direzione artistica è di Decio Chiarito. Inoltre, il progetto grafico della rassegna è di Roberto Notarangelo.

Nel corso della serata sono previste degustazioni a  cura delle Cantine Museo Albea di Alberobello e degli Oleifici Rotondo di Monopoli.

Appuntamento a giovedì 23 luglio ’15, alle ore 20.00, presso il Samarè Risto Art
C/da Stomazzelli,142 – S.S. 16 Uscita – L’Assunta / Capitolo, a Monopoli (BA)
INGRESSO LIBERO

CHI E’

Marcello Fois, nato a Nuoro nel 1960, vincitore del Premio Italo Calvino 1992, vive e lavoro a Bologna. Ha pubblicato molti libri, tra cui: Falso gotico nuorese (Condaghes, 1993), Picta (Premio Calvino, 1992), Gente del libro (Marcos y Marcos, 1995-96), Il silenzio abitato delle case(Mobydick, 1996), Nulla (Il Maestrale, 1997), Sheol (Hobby&Work, 1997 e Einaudi, 2004 ), Sempre caro (Frassinelli e Il Maestrale, 1998 e Einaudi, 2009), Gap e Sangue dal cielo (Frassinelli, 1999 e Einaudi, 2010), Ferro Recente e Meglio morti (usciti negli Einaudi Tascabili nel 1999 e nel 2000, già precedentemente pubblicati da Granata Press), Dura madre (Einaudi, 2001), Piccole storie nere (Einaudi, 2002), Memoria del vuoto (premio Super Grinzane Cavour 2007, premio Volponi 2007 e premio Alassio 2007), Stirpe (Einaudi, 2009), Nel tempo di mezzo (Supercoralli, 2012),L’importanza dei luoghi comuni (Einaudi, 2013) e Luce perfetta (Einaudi, 2015).
Ha scritto due racconti per le antologie Crimini (Einaudi Stile libero, 2005),Crimini italiani (Einaudi Stile libero, 2008) e L’altro mondo (Einaudi, 2011). Nel 2006 ha pubblicato la raccolta di poesie L’ultima volta che sono rinato. È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013) e dell’antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014). Ha inoltre curato l’antologia Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).

IL LIBRO

“Luce perfetta” (Einaudi)

Cristian è intraprendente e deciso, «uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l’effetto di parlare anche quando tacciono». Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare – e insieme difendere – il proprio futuro. Sarebbero perfetti l’uno per l’altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian «da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera». Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando – passati i furori dell’adolescenza – Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c’è piú spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia «sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lí lí per precipitare, ma poi questo non accade mai». Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu – padre di Domenico, zio adottivo di Cristian – diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto «non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi»… Dopo Stirpe e Nel tempo di mezzo, un romanzo – attesissimo – colmo di passioni sopite, di tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni. Una storia che si scioglie, infine, in un duello epico, dove nella vicinanza e nell’assenza si gioca la partita della vita. Gli anni Ottanta della speculazione edilizia in Sardegna, mescolati alle canzoni di Gazebo e al Conte di Montecristo, fanno da sfondo a una vicenda in cui il cuore dell’intera umanità sembra essere piú che mai esposto agli occhi del lettore. Un esercizio crudele eppure necessario, per sentire addosso quella luce perfetta che ammanta i nostri ricordi. Con la speranza di riconquistare la propria identità e i propri desideri, fino a comprendere che sognare è «immaginare se stessi esattamente nel posto in cui ci si trova».

 Ufficio stampa