Vandalismo: un’altra scritta deturpa Largo Castello

Questa non è la Monopoli turistica che vogliamo. Il vero nemico è l’ignoranza

All’indomani degli ultimi episodi vandalici, nei giorni scorsi, un altro è stato reiterato: un`altra scritta deturpa Largo Castello, rovinando uno degli scorci cittadini più suggestivi ed invidiatoci.

Quando l`ignoranza parla, l`intelligenza tace: un detto sul quale concorderanno in molti, compreso il Sindaco del Comune di Monopoli Emilio Romani, che in un`intervista rilasciata la scorsa settimana ad un settimanale locale pare abbia espresso la propria contrarieta` nell`affrontare pubblicamente la scottante problematica del vandalismo affinche` il fenomeno possa essere piu` facilmente arginato.

Pur condividendo la linea di pensiero del Primo Cittadino e percio` avendola adottata in qualche occasione, la nostra redazione di “The Monopoli Times”, pero`, non puo` esimersi ancora dal trattare nuovamente l`argomento.

Cercando di svolgere al meglio il nostro compito di comunicatori, “arruolandoci” nella categoria dei giornalisti che fanno informazione per amore di verita` e dando priorita` al diritto di cronaca, consumandoci quotidianamente la suola delle scarpe, non abbiamo timore nel raccontare la realta` dei fatti per quella che e`, in maniera nuda e cruda, risparmiando percio` i giudizi personali perche` non ne abbiamo la presunzione in quanto lasciamo ai nostri lettori l`ardua sentenza.

Non temiamo sciocche intimidazioni, perché abbiamo coraggio da vendere nel fare un’informazione disinteressata perché l’unica voce che ascoltiamo è quella della nostra coscienza: è perciò assolutamente deprecabile assistere allo scempio prodotto da spregiudicati vandali che, incuranti del fatto che anche loro in primis e le proprie famiglie contribuiscono economicamente ad interventi che si tramutano in uno sperpero di denaro pubblico, nell’ottica che ciò significa “ri-fare un’opera pubblica in caso di deturpamento o danneggiamento della stessa”, non hanno nemmeno a cuore l’immagine della propria città, che tanto decantano in discorsi alto-borghesi con persone di un certo spessore e che poi sviliscono con le azioni quotidiane.

Eh già, perché i turisti stranieri provenienti da tutto l’ecumene, che si affollano tra le nostre suggestive strade, non possono far altro che beffarsi degli italiani (da sempre considerati un popolo di ignoranti), in quanto al contrario loro che, dalle poche “briciole” (in confronto al nostro patrimonio storico, archeologico artistico e culturale millenario) rimaste, hanno saputo tirare su un impero per mandare avanti sapientemente le proprie economie, non soltanto non siamo stati in grado di farne volano della nostra economia, ma addirittura non riusciamo nemmeno a valorizzarlo adeguatamente, dimostrando invece di disprezzarlo per non essere in grado di proteggerlo e custodirlo gelosamente.

Per questo, chi sbaglia DEVE pagare per i reati che commette; nessun regolamento di conti, regolato dalle regole della delinquenza mafiosa: per il futuro dell’Italia è necessaria una vera riforma della giustizia che attribuisca pene pecuniarie più pesanti, considerato il fatto che le carceri sono piene e che nel corso degli anni hanno perso la propria funzione di “ri-educare” il detenuto prima di riammetterlo in società, ma che addirittura gli lasciano quasi un’impronta indelebile, che non gli permette una seconda possibilità.

Questa è la vera “partita” da giocare per contrastare il fenomeno del vandalismo con la consapevolezza di fare della sana sportività e del fair play delle regole di vita, perché questo è lo sport pulito che vogliamo.